ROMA — Fino al 30 settembre 2016, il Complesso del Vittoriano si tinge di appuntamenti d’Arte e Musica. Piazza Venezia e il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II riecheggiano di NOTE, PAROLE E COLORI nell’estate romana: una scena d’eccezione per eventi che invitano Romani e turisti a nuove vibrazioni artistiche, impregnate di storia.
All’interno del ricco programma, a partire dal 23 luglio, è stata aperta la prima grande mostra monografica sul cantautore italiano Lucio Dalla, allestita nella sala Zanardelli a cura di Ernesto Assante. La mostra, accessibile fino al 2 ottobre, si incentra principalmente sulle fotografie di Giovanni Canitano, Guido Harari, Fabio Lovino, Carlo Massarini, Fausto Ristori e Luciano Viti, disposte su due lunghi corridoi e una stanza d’ingresso. Per i fans più devoti è possibile sedersi e restare a guardare in una sala apposita, “Senza Lucio“, documentario biografico del 2014 con la regia di Mario Sesti. Grandi nomi italiani e internazionali che raccontano l’essenza di quello che, prima di essere visto come un vero artista, veniva considerato un grande uomo e amico. Dallo schermo traspare l’ammirazione e il dolore per una corona d’alloro insostituibile e un posto di poeta vacante ormai incolmabile. Spostato il tendone rosso, come a levar di un sipario, continua il viaggio nella vita di Lucio.
Squarci di vita quotidiana, della sua Bologna, scatti nell’amata Piazza Grande e retroscena del tanto atteso Banana Republic, tour storico con Francesco De Gregori. Focus attento, la mostra è senza dubbi quella vecchia terrazza sul golfo di Sorrento dove luccica il mare e tira forte il vento: luci soffuse, il blu protagonista e proiezioni di onde. La location sembra ricordare instancabilmente l’elemento chiave dell ‘indole libera e ribelle di Lucio, immagine salgariana e corsaro come amò definirlo Fellini.
Frattanto i pesci
Dai quali discendiamo tutti
Assistettero curiosi
Al dramma collettivo
Di questo mondo
Che a loro indubbiamente
Doveva sembrar cattivo
E cominciarono a pensare
Nel loro grande mare
Come gentile concessione del caso, le note in sottofondo di Com’è profondo il mare suggeriscono la giusta interpretazione: Lucio cuore tempestoso e profondo, per animi inquieti. La scaletta scorre sui suoi più grandi successi, le foto colpiscono, le didascalie catturano e spiegano; tra una giornata di storia e uno scatto rubato all’arte, Roma regala una passeggiata nostalgica e un simpatico solletico al cuore.
Pamela Valerio