Lizz Truss, la prima ministra britannica, si è dimessa. Già ieri sera le prime minacce di una vera implosione, a seguito del voto sul fracking, su cui il partito conservatore aveva minacciato di sospendere tutti i deputati che si fossero espressi contrari, considerandolo un vero e proprio voto di fiducia. Questo aveva causato una ribellione interna, cosa che ha comportato le dimissioni immediate dei due capigruppo e un passo indietro del governo. Senza considerare le dimissioni di due ministri e le violente contestazioni sulle riforme fiscali da lei proposte per ridurre le tasse a ricchi e imprese. Già da subito la riforma fiscale aveva provocato un crollo della sterlina che aveva messo seriamente in pericolo l’economia britannica. Ma andiamo con ordine.
Le dimissioni di Liz Truss: una disfatta già annunciata?
Dopo la presentazione della riforma fiscale, molti avevano manifestato il proprio disappunto rispetto alle misure proposte da Truss e dal suo ministro dell’Economia, Kwasi Kwarteng. Dopo solo 40 giorni, il titolare delle finanze e del tesoro è stato scaricato da Truss che ha provveduto a nominare un nuovo Scacchiere del governo, Jeremy Hunt. Il nuovo ministro ha provveduto semplicemente a cancellare gran parte delle misure fiscali su cui Liz Truss aveva basato il suo mandato.
Le dimissioni di Braverman
Poco dopo sono arrivate le dimissioni della ministra dell’Interno, Suella Braverman. Ufficialmente arrivate perché vi è stata una violazione dele regole governative, inviando una mail a un parlamentare contenente un documento ufficiale sul Governo, in realtà c’è molto di più. Era nota a tutti la divergenza di opinioni tra Liz Trass e Braverman su una serie di questioni, tra cui il tema dell’immigrazione. Nella lettera di dimissioni condivisa dalla ministra, infatti, si è prodigata a esprimere il proprio disappunto sul governo, definendolo inetto e inadeguato.
L’annuncio
Questa mattina è arrivato l’addio definitivo a Downing Street. Nella sua dichiarazione di dimissioni Liz Truss ha spiegato: «Sono entrata in carica in un momento di grande instabilità economica e internazionale. Le famiglie e le imprese erano preoccupate su come pagare le bollette. La guerra illegale di Putin in Ucraina sta minacciando la sicurezza di tutto il nostro continente. E il nostro Paese era stato frenato per troppo tempo dalla bassa crescita economica. Sono stata eletta dal Partito conservatore con il mandato di cambiare questa situazione. Abbiamo lavorato sulle bollette dell’energia e sul taglio dell’assicurazione nazionale. E abbiamo definito una visione per un’economia a bassa crescita fiscale e ad alta crescita, che sfrutterebbe le libertà della Brexit. Riconosco però, data la situazione, di non poter realizzare il mandato per cui sono stata eletta dal Partito conservatore. Ho quindi parlato con Sua Maestà il Re per informarlo che mi dimetto da Leader del Partito Conservatore».
Cosa succederà adesso in Gran Bretagna dopo le dimissioni di Liz Truss? In molti preannunciano già un ritorno al voto.
Marianna De Rosa