Ve l’avranno ripetuto fino alla nausea, fino allo sfinimento. Lo avrete sentito su tutti i TG, e ogni volta che avete aperto i social avrete trovato fiumi di articoli a riguardo. Ve lo ripetiamo ugualmente: domenica 26 maggio, dalle 7 alle 23, si vota per le Elezioni Europee. Allo stesso modo, in tanti vi avranno chiesto il voto: parenti o amici candidati, oppure semplici militanti intenti a fare campagna elettorale. Noi, però, facciamo molto di più: a prescindere da cosa vogliate votare, vi spieghiamo perché è importante votare alle Elezioni Europee in 5 punti.
1 – Perché, per numeri, votare alle Elezioni Europee è un imponente esercizio di democrazia
Sommando il numero di abitanti dei 28 Paesi — compreso il Regno Unito, che visti i ritardi sulla Brexit eleggerà i suoi eurodeputati — che compongono l’Unione Europea si raggiunge la straordinaria cifra di 505 milioni di persone. Ciò la rende la terza comunità più grande del pianeta per numero di abitanti, nonché la seconda democrazia più grande al mondo dopo l’India. Saranno chiamati alle urne circa 400 milioni di elettori per eleggere 751 parlamentari, in quello che è il settimo parlamento più grande al mondo.
Per una mobilitazione così massiccia, c’è bisogno di una macchina organizzativa altrettanto imponente. Infatti, il voto durerà quattro giorni, dal 23 al 26 maggio: ogni Paese ha scelto in quali tra questi giorni chiamare i suoi cittadini alle urne. Apriranno le danze Regno Unito e Paesi Bassi giovedì 23, mentre 21 Paesi su 28 andranno al voto domenica 26. Lo spoglio, però, inizierà ovunque alle ore 23 del 26 maggio, per permettere la contemporaneità dello scrutinio in tutta Europa.
2 – Perché non si sceglierà solo come sarà l’Europa, ma addirittura se ci sarà ancora un’Unione
Il voto europeo è attesissimo soprattutto per capire la tenuta dei partiti europeisti e misurare l’avanzata dei partiti euroscettici, che vorrebbero un’Europa profondamente diversa o, addirittura, la dissoluzione di quest’ultima. Dalle ultime rilevazioni di Politico.eu, i partiti contrari all’UE si attesterebbero intorno ai 256 seggi, compresi anche i possibili “cavalli di troia” nascosti in gruppi non dichiaratamente euroscettici come Fidesz di Orban (Ungheria) o PiS di Kaczynski (Polonia).
Una crescita enorme, ma che rimane tutto sommato contenuta se si pensa ai 468 seggi che dovrebbero essere occupati dagli europeisti (27 seggi sono ancora incerti), e che dovrebbero garantire il rinnovo della tradizionale alleanza Popolari-Socialisti, con l’inserimento di un’altra forza politica come i Liberali o i Verdi. In ogni caso, però, un exploit sopra le aspettative degli euroscettici potrebbe costringere il PPE a un’alleanza con queste forze. Insomma, stavolta non si discute solo delle politiche che l’Europa dovrà mettere in atto: votare alle Elezioni Europee significherà anche decidere la stessa sopravvivenza di un’identità europea comune.
3 – Perché, in Italia, queste elezioni sono un importante test per la tenuta del governo
Da quando è iniziata la campagna elettorale votare alle Elezioni Europee, Lega e Movimento 5 Stelle sembrano non andare d’accordo più su nulla. L’idillio dei primi mesi di governo, quando Di Maio e Salvini si riempivano di complimenti a vicenda, sembra essersi spezzato quando i sondaggi hanno mostrato un netto crollo del M5S a vantaggio della Lega, più o meno intorno al voto sull’autorizzazione a procedere per il caso Diciotti.
Di Maio si è sentito come in mezzo a due fuochi: da un lato un PD che recuperava qualche punto percentuale con il nuovo segretario Zingaretti, dall’altra un Salvini che forzava sempre più la mano verso destra, ad esempio con il sostegno al Congresso della Famiglia di Verona o rifiutando di partecipare alle celebrazioni del 25 aprile.
Il Movimento 5 Stelle ha iniziato ad attaccare sempre più spesso l’alleato di governo (suscitando anche il disappunto di quest’ultimo), tentando di qualificarsi come interlocutore moderato e riportando il suo baricentro un po’ più a sinistra. Queste scaramucce si riveleranno solo riposizionamenti elettorali destinati a rientrare dal 27 maggio? O convinceranno Salvini a staccare la spina, passando all’incasso del consenso accumulato negli ultimi mesi?
4 – Perché i partiti sono tanti e potete facilmente trovare ciò che vi rappresenta
Come detto, i principali partiti italiani (quelli che, verosimilmente, andranno sopra il 10%) sono Lega (al 31% secondo i sondaggi, nel gruppo ENF, Europa delle Nazioni e della Libertà), Movimento 5 Stelle (23%, EFDD, Europa delle Libertà e della Democrazia Diretta) e Partito Democratico (22%, S&D, Socialisti e Democratici). Entro la soglia di sbarramento, fissata al 4% per le Elezioni Europee, dovrebbero rientrare Forza Italia (9%, PPE, Partito Popolare Europeo) e Fratelli d’Italia (5%, ECR, Conservatori e Riformisti).
Ma se non vi sentite rappresentati da questi partiti (che dunque non intendete votare alle Elezioni Europee), ci sono altre forze da sostenere per permetterne l’ingresso in Parlamento: stiamo parlando di +Europa (3%, ALDE, Liberali e Democratici), La Sinistra (2%, Sinistra Unitaria Europea) ed Europa Verde (1%, Verdi Europei). Per arrivare poi a partiti con percentuali ancora minori: il Partito Comunista, il Partito Pirata, il Popolo della Famiglia, Popolari per l’Italia, Autonomie per l’Europa (nel nord-ovest) il Sudtiroler Volkspartei (nel nord-est). Fino a liste addirittura folkloristiche come il Partito Animalista e il Partito Pensiero e Azione. Ah, e poi ci sono anche Casapound e Forza Nuova (ma cosa ci fate qui se volete votarli?).
5 – Perché votare alle Elezioni Europee è un vostro diritto (e siete anche agevolati)
Sì, l’ultimo punto è un po’ paternalistico e chiama in causa il diritto al voto. Ma alle ultime Elezioni Europee in Italia l’affluenza si è fermata al 57%: troppo poco se si pensa che dall’Europa passano la maggior parte delle leggi che ci governano.
Per incentivare al voto, Trenitalia mette a disposizione sconti tra il 60% e il 70% per chi ha bisogno di tornare nel proprio seggio di appartenenza: basta essere muniti di tessera elettorale con relativo timbro almeno al ritorno, e viaggiare tra i 10 giorni precedenti e i 10 giorni successivi alle votazioni.
Inoltre, l’Unione Europea ha attivato in tutti i Paesi della comunità un programma, rivolto soprattutto ai giovani, per spiegare quanto sia importante votare alle Elezioni Europee: la piattaforma italiana si chiama stavoltavoto.eu, fornisce utili indicazioni sulle modalità di voto (anche se queste ve le abbiamo già fornite noi) e segnala tutti gli eventi di approfondimento sulle tematiche dell’Europa che si svolgono in Italia.
Un ultimo consiglio: domenica mattina ripescate la vostra copia de La giornata di uno scrutatore di Italo Calvino (e se non ce l’avete, procuratevela immediatamente!), leggetene i passi che più vi fanno entrare nell’atmosfera giusta, uscite di casa con la vostra tessera elettorale e recatevi al seggio. E una volta arrivati non fate tutto di fretta: incontrerete sicuramente tante persone che conoscete, fermatevi a parlare e scambiatevi impressioni e idee. Anche il voto, se visto nella maniera giusta, può essere divertente.
Simone Martuscelli