Come ogni anno, la notte prima degli esami è trascorsa e le tre prove scritte sono state affrontate da tantissimi studenti italiani. Nel leggere le tracce della prima prova si evince immediatamente una particolarità: la totale assenza di donne come protagoniste delle tracce ideate per la maturità 2019. Nessun elaborato da svolgere prende in considerazione le tante donne protagoniste della nostra storia, passata e attuale. Anche la maturità è pervasa dal sessismo?
Le tracce della maturità 2019
Sette tracce, sette figure di riferimento maschili, zero figure ispiratrici donne. Di queste, le due di analisi di un testo letterario italiano vedono come protagonisti Giuseppe Ungaretti, con un componimento da “L’Allegria” in Il Porto Sepolto, e Leonardo Sciascia con Il giorno della civetta. Per il testo argomentativo abbiamo Tomaso Montanari con un brano sull’uso del futuro, Philip Fernbach con il tema dell’illusione della conoscenza e, infine, Corrado Stajano e la sua Eredità del Novecento, introduzione alla raccolta di saggi La cultura italiana del Novecento. Per le tracce di attualità, gli studenti potevano scegliere fra un testo di commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, vittima di mafia nel 1982, e un articolo dedicato a Gino Bartali, il ciclista nominato giusto tra le nazioni per aver salvato numerosi ebrei, sul rapporto tra sport, storia e società.
Sette uomini, zero donne. Il MIUR non pensa che ci siano storiche, filosofe, poetesse, scrittrici, scienziate, pensatrici, atlete, artiste degne di diventare protagoniste delle tracce di maturità che affrontano queste giovani menti? Si combatte contro il sessismo, ma è complesso riuscire a raggiungere la parità tra i sessi se siamo di fronte alla totale rimozione di figure di riferimento femminili. E non solo agli esami di maturità, ma in generale nei libri di testo studiati per anni dagli studenti italiani. Una per tutte da poter citare come esempio è Grazia Deledda, unica scrittrice italiana insignita del Premio Nobel, a cui non è mai stata dedicata una traccia alla maturità e solo qualche riga nei libri di testo: caduta nell’oblio, eppure valida al pari dei suoi colleghi maschi.
E ancora, più della metà degli insegnanti nelle scuole secondarie di secondo grado è costituita da donne, anche a livello dirigenziale. Ma le donne sono cancellate da libri, programmi, dibattiti.
Anche quest’anno nessuna donna alla prima prova, sessismo?
Anche alla maturità 2019 le donne sono state surclassate dalle figure di uomini, di cui non si discute il valore, la bravura, l’impegno: ma su sette tracce, non averne neanche una con protagonista una donna è davvero un eccesso. Paradossale è che tutto questo accade quando Greta Thunberg, una ragazza poco più piccola degli studenti che stanno affrontando la maturità, combatte per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico; quando Alexandra Ocasio-Cortez viene eletta al Congresso statunitense diventando la più giovane parlamentare donna nella storia statunitense. Ancora, e senza allontanarci troppo, quando abbiamo Samantha Cristoforetti, prima italiana nello spazio, Alda Merini, Oriana Fallaci e così via.
Accade in questi anni di fermento contro il sessismo, di lotte, riappropriazioni, negli anni dell’Italia che ogni anno batte il numero di femminicidi avvenuti in quello precedente, del movimento #MeToo, dell’Italia ai mondiali di calcio femminili, proprio in questi anni le donne vengono lasciate indietro ancora una volta.
Ed è paradossale che ciò avvenga anche per un evento di cui ogni anno si parla tantissimo, un evento che potrebbe essere “usato” per far emergere certe dinamiche, per renderle chiare agli occhi di tutti, soprattutto a quelli degli uomini e delle donne del futuro. Giovani studenti, nell’età della formazione, che dovrebbero rendersi consapevoli di quanto accade e diventare coscienze critiche per far sì che certe dinamiche non continuino, combattendole ora affinché non ce ne sia più bisogno in futuro.
Ma è difficile che questo accada se nelle scuole, e sui libri di testo, viene ignorata ed eliminata la fetta consistente della storia e della cultura rappresentata dalle donne.
Federica Ruggiero