Il Giffoni Film Festival ha festeggiato dal 21 al 30 luglio scorso il traguardo dei 52 anni. Questa edizione, come le precedenti, ha avuto un tema a fare da padrone: gli “Invisibili”. Un tema particolare soprattutto dopo due anni di pandemia dove ə ragazzə, protagonisti principali del festival, sono stati messi da parte dalle istituzioni. Il Giffoni Film Festival è caratterizzato da varie sezioni divise per età, dai +3 ai +18, per arrivare alla Masterclass IMPACT – che raccoglie persone dai 18 ai 30 anni – e ai GEx Doc – i documentari per i genitori. È proprio la Masterclass IMPACT, la sezione più trasversale del festival, ad aver avuto l’opportunità di incontrare esponenti della politica, dell’economia, giornalisti, cantanti e aziende per discutere di quello che non va nel nostro Paese, per sciogliere dei dubbi e cercare di guardare il mondo con occhi diversi.
Il primo giorno è arrivata nella sala blu della Masterclass IMPACT Giorgia Soleri dove sono stati affrontati temi delle malattie invisibili – nello specifico della discussione, vulvodinia e neuropatia del pudendo -, malattie mentali, attivismo sui social, sessismo e come tutelarsi quando si lotta per ciò che si crede: «il mio consiglio è: se vuoi studiare questi temi devi imparare che del sessismo siamo le prime vittime, dobbiamo fare ciò che ci sentiamo tutelando noi stesse, mentalmente e fisicamente, tutelando la nostra immagine. A tal proposito lancio un’appello: femminismo non significa delle femmine. Sarebbe bello che i maschi presenti prendessero la situazione in mano dicendo “questo è sessista” perché altrimenti la responsabilità continuerà sempre a ricadere su di noi e non dobbiamo sempre metterci noi in situazioni di pericolo per superare il sessismo.» Si è anche parlato di sesso e piacere sessuale ed è tra scrosci di applausi, perché finalmente si riesce a parlare di temi “scomodi” senza essere interrottə, che arriva il Presidente della regione Campania Vincenzo De Luca a ricordare come la vecchia generazione è ancora fortemente sessista. Durante il discorso di apertura della 52esima edizione del Giffoni Film Festival, De Luca ha voluto lasciare un avvertimento alle tutte le ragazze presenti in sala «siate presenti a voi stesse e ricordatevi una foto messa sui social non la cancellate mai più! Quindi quando andate a ballare state calme, perché qua chi sente caldo… copritevi! Evitate queste cose che vi fate fotografare e poi le mandate…ma a chi li mandate? Siate presenti a voi stessi, serve per vivere sereni e per non avere poi grandi problemi» perché la colpa deve ricadere sempre sulle donne, mai sugli uomini che abusano.
Tra i nomi che hanno fatto più parlare c’è stato il professore della LUISS Alessandro Orsini. L’incontro ha visto i ragazzi preparatissimi davanti ai tentativi del professore di deviare le domande, il quale è risultato, per tutta la durante dell’incontro, saccente. «Vi do tempo un mese per trovare una mia dichiarazione e provare che è falsa» ha detto Alessandro Orsini con tono di sfida ad una platea pronta a discutere pacificamente che si è trovata poi ad alzare i toni stanchi di essere sbeffeggiati da un docente universitario che li trattava come studenti a cui insegnare e non come persone, in alcuni casi competenti, con cui portare avanti una conversazione costruttiva. Ad un’altra frase provocatoria di Alessandro Orsini «Siete felici di vivere in Italia, un paese dove vi nascondono la verità?» un giffoner risponde «posso dire che sì, sono molto felice di vivere in Italia, di poter frequentare questo festival, alzarmi e avere la libertà di dire ad un microfono che non mi piace il governo Draghi se lo ritengo giusto». Le voci della nuova generazione, insomma, non si sono fatte intimidire da chi ha idee diverse e decise.
«Siete una gioventù capace, autodeterminata, intelligente. In questi giorni avete dimostrato, insieme a noi, che nessuno si può permettere più di parlare per conto vostro. La libertà vostra e di Giffoni è intoccabile e non permetterò a nessuno di inquinarla» sono state le parole di Claudio Gubitosi, Direttore e Fondatore del Giffoni Film Festival, durante il discorso di chiusura, fiero del lavoro svolto də ragazzə. Per infondere loro maggiore forza, gli ha ricordato che sebbene siano considerati “invisibili” in realtà non lo sono e la loro voce può davvero cambiare le cose: «Ognuno di voi è un patrimonio dell’Italia e può cambiare le sorti del proprio Paese. Non dovete avere paura.»
Gaia Russo