Si intitola “Alchimia” il nuovo EP di Ainé in uscita dal 26 novembre e disponibile su tutte le piattaforme di streaming (Virgin Records/Universal Music).
Tale progetto discografico sancisce il ritorno di Ainé sulla scena musicale dopo una pausa lunga due anni. In Alchimia l’artista esprime ciò che ha sperimentato durante questo periodo: dubbi, incertezze, consapevolezze, paure e desideri che si concretizzano nella visione di uno spiraglio di luce fuori dal tunnel. L’EP si contraddistingue per le sue sonorità prevalentemente Soul e R&B.
Alchimia si compone di sette tracce. Esse sono;
- Hangover
- Luce accesa feat. Davide Shorty
- Affogo
- Affogo (Outro) feat. Clementino
- Sissi
- Flash feat. Ensi
- Marte feat. Serena Brancale
- Assenzio feat. Tormento
Ainé spiega a proposito di Alchimia:
«Due anni: sembra un’infinità. Due anni per capire chi sono, cosa voglio dalla Musica e cosa lei vuole da me; due anni per stabilire cosa nella mia vita conta davvero. Due anni di ricerca costante e di lavoro su me stesso, per cambiare, tornare indietro, andare avanti. Per migliorare come persona e come artista, ma soprattutto come essere umano. Alla fine di questo viaggio introspettivo, di questa ricerca immersiva, e dopo tanti incontri e scontri con me stesso – tra Arnaldo e Ainè -, ho trovato il mio punto di svolta, la luce in fondo al tunnel: ho trovato, insomma, quella “Alchimia” che cercavo da così tanto tempo».
Arnaldo Santoro, in arte Ainé è romano di origini pugliesi, classe 1991. La sua carriera musicale è iniziata da giovanissimo frequentando prima il Saint Louis College Of Music, poi l’Accademia Romana di Musica. Successivamente ha vinto due importanti borse di studio; una per la Venice Voice Accademy di Los Angeles, l’altra per il Berklee College Of Music di Boston. Ad oggi, ha collaborato con Artisti del calibro di Giorgia, Mecna, Willie Peyote, Ghemon, Gemello, Sergio Cammariere, Davide Shorty, Gegè Telesforo, Colapesce, Danti, Frenetik & Orange, Tormento, Ensi, Clementino, Serena Brancale, diventando uno degli esponenti del Neo Soul, del Soul e dell’r&b in Italia.
Nel 2019 arriva in semifinale a Sanremo Giovani. Nel 2020 esce “Hangover”, singolo che anticipa il suo nuovo progetto.
Lo abbiamo intervistato per conoscerlo meglio.
Arnaldo come nasce il progetto Ainé? Quando e da chi è composto?
«Ainé è il nome di questo mio progetto. Io sono sempre stato singolo e ho iniziato a fare musica da quando ero a liceo, da quando ho 16 anni. Ho finito la scuola e ho iniziato a fare musica, ho vinto borse di studio per andare a studiare negli Stati Uniti e poi ho dato vita a questo progetto.
Vincere quelle borse di studio è stato molto faticoso ma sono stato felice del fatto che abbiano dato la borsa a me come unico cantante maschio di tutti gli iscritti provenienti da tutta Europa. In quegli anni lì, mentre studiavo a Boston, sono nate collaborazioni e amicizie che mantengo tutt’oggi (Daniele Germani sassofonista dell’EP, Marte, il produttore con cui lavoro nonché chitarrista della band).
Pur essendo sempre stato singolo lavoro con una band, un gruppo di musicisti che conosco da tempo (5/6 anni con alcuni di loro).»
Sei felice di tutto quello che sei riuscito a realizzare finora?
«Si ad oggi sono abbastanza contento di quello che ho fatto e che sto facendo, anche se uno non è mai troppo soddisfatto in generale nella vita – anche io sono uno che non sempre lo è – però sono contento di ciò che sto facendo.»
Ci sono stati cantanti o generi musicali a cui negli anni ti sei ispirato?
«Sì ce ne sono stati sempre tanti che mi hanno ispirato. Più che ispirato direi che ho ascoltato tanto e che mi hanno formato. Come generi il jazz, soul, hip hop; io ascolto tantissima musica e da ogni artista che ascolto ho sempre cercato di trarre qualcosa di buono per la mia formazione in generale.»
Qual è il genere che più si avvicina a te per quella che è la tua indole?
«Indubbiamente il soul, l’R&B.»
Cosa suggeriresti ai giovani di oggi che vorrebbero fare musica e che non hanno ancora le idee chiare sul cosa fare e come farlo?
«Gli direi di fare quello che gli piace e non pensare troppo, semplicemente seguire la propria passione, il proprio cuore.»
Quali sono i tuoi programmi nel breve e lungo periodo?
«Adesso mi concentro unicamente sull’uscita dell’EP e poi nel 2022 lavorerò ad un tour con la band e porterò in giro l’EP. Sicuramente ci sarà un tour italiano – e poi vorrei lavorare alla creazione di un album.
L’EP è stato prodotto durante il periodo Covid19, è stato difficile?
«Sì l’EP è stato prodotto poco prima e dutante la pandemia. Più che altro è stato faticoso perché il covid ha rallentato il processo; non potevamo vederci – la data di uscita poteva essere anticipata ma abbiamo dovuto aspettare il momento giusto.»
Se dovessi scegliere solo una traccia a cui ti senti maggiormente legato, quale sarebbe e perché?
«Domanda difficile, le ho scritte tutte io quindi le sento tutte mie, mi piacciono tutte. Forse “Affogo” è quella che melodicamente sento più vicina a me, è come se mi desse una botta particolare. In questa canzone ci sono molte sensazioni diverse, la paura, la frustrazione, la delusione che la vita ci mette davanti, già dal titolo si capisce che è un brano scritto in un momento non semplice, il sentirsi affogare ed essere sommerso da paranoie, paure e sensazioni diverse che però non bastano per fermare la voglia di riemergere.»
Sabrina Mautone