"Free Hugs. L'abbraccio a fumetti"

Dovesse essere anche d’estate, il caldo degli abbracci non lo si rifiuta mai. Se i tempi pandemici recenti hanno creato distanze fisiche costringendo molti a farne a meno, i tempi passati ci hanno fatto conoscere abbracci innumerevoli: sulle spiagge al tramonto, prima di un bacio, dopo un “Ti amo”, appena venuti al mondo, in mezzo a strida e singulti, tra le braccia materne. Alcuni, invece, sono andati persi, ma non  nei ricordi, dove ancora riscaldano, mentre altri gelano nella nostalgia del presente.  Dalla nascita alla senilità, dall’amico all’amante, dall’arte alla letteratura passando per i fumetti, non esiste luogo più vario di un abbraccio. Questa è l’idea ben presente nelle menti organizzative dell’evento “Free hugs. L’abbraccio a fumetti”: Alessio Trabacchini – critico, editor e docente presso la ACCA Academy di Roma- e Giulio De Vita – fumettista di fama internazionale e dal 2018 ideatore e direttore artistico di P.A.F.F. Palazzo Arti Fumetti Friuli di Pordenone.

La letteratura e l’arte ci hanno insegnato qualità e tipologie di amplessi: letali, vuoti, di addio, solidali, mesti o di gioia, e la lista potrebbe continuare. Narciso, per esempio, il fanciullo innamorato di sé, perde la vita per un abbraccio che non darà mai, nel letale tentativo di stringere a sé la propria immagine riflessa nell’acqua. Impossibile sarà invece l’abbraccio che il Sommo Poeta Dante, per tre volte, cercherà di scambiarsi nel Purgatorio con l’amico e cantore Casella, perché dimentico dell’inconsistenza ultraterrena. Contrariamente ai primi, eterna sarà l’unione di Amore e Psiche, fissi nello sguardo e tra le braccia a condividere un amore per la secolarità del bianco marmo, proporzionata direttamente al dolore della stanca Vergine che stringe a sé il figlio crocifisso nella Pietà” di Michelangelo. Se questi sono solo alcuni degli esempi più celebri di abbracci, la mostra “Free Hugs. L’abbraccio a fumetti” è capace di aggiungerne altri.

Si tratta di una mostra itinerante in cui i protagonisti sono naturalmente gli abbracci nelle loro molteplici declinazioni fumettistiche: in bianco e nero o a colori, erotici o affettuosi, semplici o complessi. Il nome deriva dall’iniziativa nata a Sydney, in Australia, nel 2004 e che si propone di dispensare abbracci gratuiti ai passanti nei luoghi pubblici. L’esposizione ha preso il via, in anteprima, a Venezia il 1 settembre con video-proiezioni sugli spazi esterni della nuova Sala Laguna al Lido di Venezia nell’ambito delle Giornate degli Autori, rassegna autonoma all’interno della 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, in collaborazione con Isola Edipo. Da lì, quindi, “Free Hugs. L’abbraccio a fumetti” si sposta a Jesi (AN) all’interno del Palazzo Bisaccioni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio diJesi, nell’ambito del XXI Festival Pergolesi Spontini e in collaborazione con Acca – Accademia di comics, creatività e arti visive di Jesi. L’esposizione permarrà dal 3 settembre al 10 ottobre, per spostarsi poi, a novembre, a Pordenone presso il  PAFF (Palazzo Arti Fumetto Friuli), in particolare nella sede di Villa Galvani. Gli ingressi sono gratuiti e quotidiani, in mattinata e nel pomeriggio, secondo i seguenti orari:  9:30-13:00 / 15:30-19:30.

I visitatori del “Free Hugs”. L’abbraccio a fumetti” potranno godere dei prodotti della nona arte di 40 artisti contemporanei, italiani e non, per un totale di 60 tavole originali. Il percorso espositivo si arricchisce, inoltre, di incontri, esposizioni, performance, laboratori e masterclass. Tra i fumettisti: Mario Alberti, Bianca Bagnarelli, Will Eisner, Manuele Fior, Frank King, Tim Lane, LRNZ, Maicol & Mirco, Enrico Marini, Mabel Morri, Kalina Muhova, e molti altri. Ognuno offre, attraverso le proprie opere e testi critici corredati, una storia, una tecnica e un’emozione differente. Allo spettatore non resta che riscoprire in quale abbraccio vorrebbe essere involto, per pochi secondi o per qualche minuto, perché in fondo non finiranno mai, ma saranno gli unici a saper vestire per sempre i rapporti umani dell’abito più bello che si possa desiderare.

Alessio Arvonio

Classe 1993, laureato in lettere moderne e specializzato in filologia moderna alla Federico II di Napoli. Il mio corpo e la mia anima non vanno spesso d'accordo. A quest'ultima devo la necessità di scrivere, filosofare, guardare il cielo e sognare. In attesa di altre cose, vivo.

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