Storie in movimento: a Milano la mostra dedicata al Perù e alla comunità peruviana

Al Mudec – fino al 14 Luglio – sarà possibile visitare la mostra ‘Storie in Movimento: Italiani a Lima, Peruviani a Milano’. L’esibizione si inserisce nel ciclo del progetto di ricerca ‘Milano Città Mondo’ lanciato dal Mudec, il Museo delle Culture di Milano, in collaborazione con l’ufficio per la Cooperazione Culturale del Comune. Ogni anno il progetto si focalizza su una delle numerose comunità internazionali che vivono nella città lombarda con studi e ricerche che vengono poi tradotti in conferenze, eventi e mostre nel corso di un programma semestrale.

La mostra rappresenta un’occasione fertile per avvicinarsi con occhi nuovi a ciò che è geograficamente lontano, ma vicino nell’esperienza umana, fatta di storie e sentimenti universali, specialmente in un periodo storico come il nostro, in cui si guarda allo straniero e al migrante con diffidenza – se non addirittura con odio e razzismo.

Quest’anno il focus è ricaduto proprio sulla comunità peruviana che, dall’inizio del ventunesimo secolo ad oggi, è cresciuta in maniera consistente sul territorio milanese, fino a diventare la quarta più grande comunità internazionale in città, con una popolazione che a dicembre 2018 contava 18.525 abitanti.

Il link tra Perù e Italia, che ha origini molto antiche, viene ricostruito lungo le 3 sezioni della mostra. Le Storie in Movimento a cui fa riferimento il titolo dell’esibizione sono in primo luogo le storie esemplari di due illustri personaggi del Novecento: quella di Antonio Gerbi, Italiano a Lima, e di Jorge Eduardo Eielson, Peruviano a Milano. Il primo, prestigioso storico ed economista italiano di origini ebraiche, sarà costretto a riparare in Perù durante le persecuzioni razziali del 1939, e finirà per innamorarsene, tanto da diventare esperto conoscitore della cultura e dell’antropologia di questo Paese lontano e selvaggio, posto ai confini del mondo. Il secondo, Jorge Eielson (Lima, 1924 – Milano, 2006), è un poliedrico artista peruviano che scelse l’Italia come suo Paese d’adozione, risiedendo a Milano dagli anni ’70. Eielson conservò un rapporto viscerale con il proprio paese d’origine e la sua arte è intrisa di legami e riferimenti con gli ambienti naturali e le culture preispaniche del Perù.

Ma le Storie in movimento sono anche e soprattutto quelle, ordinarie e straordinarie insieme, di chi oggi lascia la propria terra per spostarsi in un nuovo continente e raggiunge l’Italia in vista di migliori possibilità economiche e di vita. È proprio a queste storie che è dedicata la terza sezione della mostra, incentrata su una serie di video interviste di peruviani a Milano. Agli intervistati viene chiesto di raccontare la migrazione attraverso il proprio vissuto, cercando di far emergere i tratti salienti di questa esperienza individuale di distacco e ricostruzione: dal disagio iniziale del trasferirsi in una realtà sconosciuta alla costruzione di una nuova quotidianità, processo questo che andrà poi a influenzare anche le successive generazioni. Attraverso i racconti e le esperienze di vita degli intervistati si ricostruiscono spaccati di quotidianità di una comunità che è riuscita ad integrarsi, senza perdere la fierezza del legame con la terra d’origine e, allo stesso tempo, senza indulgere in una nostalgia paralizzante.

I peruviani a Milano, oggi, portano avanti con fierezza riti e tradizioni religiose, come quella del ‘Senor de los Milagros’, un Cristo nero che ogni anno, ad ottobre, viene portato in processione per le vie di Milano dalle varie confraternite (Hermandades) devote della comunità, in una festa che coinvolge gente di tutta la Lombardia e non solo. E, ancora, la comunità peruviana sostiene la propria tradizione gastronomica, contaminandola con quella locale italiana, in un mix che dà origine a prestiti e scambi reciproci.

Attraverso le esperienze intellettuali e artistiche di Gerbi e Eielson e le esperienze personali della moderna comunità peruviana, la mostra invita a scoprire i legami tra Milano e il Perù, un Paese affascinante che possiede uno straordinario patrimonio culturale (basti pensare all’enorme eredità lasciata dall’impero Inca) e naturalistico, con una diversità biologica tra le più ricche al mondo (si passa dal deserto alle forestefino ad altissime montagne innevate nell’arco di poche centinaia di km).

I rapporti secolari che uniscono i due Paesi, ed in particolare Milano e Lima, offrono lo spunto per affrontare – attraverso documenti, fotografie, opere d’arte, immagini, oggetti e testimonianze dirette, in un dialogo fecondo con gli oggetti della collezione etnografica del Mudec – tematiche ricorrenti e trasversali rispetto agli emigrati di ogni epoca e Paese: gli spostamenti, i legami familiari, la religiosità, la continuità e la rottura con i sistemi tradizionali di espressione della cultura di provenienza.

Antonella Di Lucia

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