Annalisa Durante ha adesso un suo scaffale all'Università
Fonte immagine: www.annalisadurante.it

Nel giorno del suo compleanno, il 19 febbraio, il regalo più bello per Annalisa Durante – vittima innocente della camorra – è l’ingresso all’Università: infatti, il Dipartimento di Giurisprudenza della Federico II, in collaborazione con il Polo bibliotecario di Mezzocannone 8 e in sinergia con la Associazione Annalisa Durante, ha deciso di dedicare uno scaffale della Biblioteca di Diritto Romano proprio ad Annalisa e alla sua memoria.

Al civico 22 di Via Vicaria Vecchia, dentro il dedalo dei vicoli di Forcella, che costituiscono il cuore pulsante della città partenopea, il 27 marzo 2004 una sparatoria stroncava le ambizioni e le speranze di una giovane quattordicenne, vittima di un sistema dal quale più volte aveva espresso l’esigenza di rimanere lontana. Hanno fatto scalpore le pagine dei suoi diari personali, pubblicati dopo la morte, in cui Annalisa Durante riflette sull’omicidio di Claudio Taglialatela, un altro giovane vittima della criminalità: «Oggi abbiamo visto i funerali di Claudio in televisione. Abbiamo pianto tanto. Mia madre è sconvolta, dice che è la cosa più orribile perdere un figlio. A me mi è venuto il freddo addosso. Che tragedia. Perché si deve morire così?? Non è giusto». Le sue sono parole che pesano sulla coscienza e ci fanno sentire responsabili. Quando vivi in un ambiente che non lascia via di scampo, che rende ogni azione, anche quelle quotidiane e apparentemente banali, più complessa perché influenzata dal dover convivere con il sistema malavitoso radicato nel territorio, non hai che da provare a essere resiliente, a mantenere inalterata la tua identità, pur adattandoti alle brutture che ti circondano e che la comunità non è in grado di annichilire.

Annalisa non stava facendo nulla di particolare quella sera, si trovava nel suo quartiere a scambiare due chiacchiere con gli amici. Tra questi, anche un diciottenne dal cognome scomodo, Salvatore Giuliano, considerato il rampollo della famiglia e vittima, quel giorno, di un attacco a mano armata da parte del clan dei Mazzarella, in continua contesa con i Giuliano sul territorio di Forcella. Vittima di un proiettile vagante, Annalisa Durante si trova proprio al centro della sparatoria che le costerà la vita.

Dedicarle uno scaffale della Biblioteca non la riporterà certo indietro, ma forse sarà un modo per scuotere ancora una volta le coscienze con un’arma potente, potentissima, forse l’unica che abbiamo a disposizione per sperare di risollevarci: la cultura e la sua promozione dentro e fuori dai luoghi a essa deputati come l’Università. Forse quelle opportunità che non sono state offerte in passato alla comunità di Forcella (e più in generale ai territori più disagiati) possono essere proposte oggi, alla luce di quanto accaduto in passato. L’iniziativa dell’Università di Napoli è più di un evento culturale: dedicare uno scaffale ad Annalisa Durante vuol dire tenere accesa la fiamma della memoria, vuol dire creare comunità e aggregazione contro ogni minaccia alla vita sociale.

Tutti quanti possiamo partecipare e arricchire così lo scaffale: i “libri per Annalisa“, sui quali si potrà lasciare una dedica, andranno consegnati di persona o spediti presso una delle tre biblioteche del Polo della cultura Mezzocannone 8 (la Biblioteca del Dipartimento di Giurisprudenza, la Biblioteca Universitaria di Napoli e la Biblioteca della Società dei Naturalisti), oppure presso la Biblioteca a Porte Aperte Annalisa Durante, in Via Vicaria Vecchia 23, la cui attività culturale viene portata avanti da anni dal papà di Annalisa, Giannino.

A sostenere l’iniziativa ci sono anche la Sezione Campania dell’Associazione Italiana Biblioteche e il Patto Locale per la Lettura “Reading Forcella”, al quale partecipa – tra gli altri – la Fondazione Polis della Regione Campania per la tutela dei familiari delle vittime innocenti della criminalità.

Giulia Imbimbo

Giulia Imbimbo
Nata a Napoli a ridosso del nuovo millennio, sono una studentessa di Lettere Moderne, divoratrice di album e libri. Credo nella capacità della cultura umanistica e dell'espressione artistica di rifondare i valori della società contemporanea.

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