Le Tendenze è un sodalizio artistico composto da Daniele e Francesco Saibene, rispettivamente voce/chitarra del gruppo e tecnico audio/batteria/synth. Due fratelli che la voglia di comporre musica insieme ce l’hanno nell’anima e che da anni si propongono, con successo, di andare in cerca di singolarità sonore, così da trovare poi delle modalità per uno sviluppo via via maggiore, a loro detta tendente al futuro, verso la scoperta interiore.
Basandosi su queste prerogative, la family band, tra le più trasformiste per cambi di formazione e, conseguentemente, sound del panorama nostrano, ha annunciato di essere in procinto di pubblicare un nuovo album che – tanto per cambiare – presenterà non poche novità: “Inquinamento psicologico”, fuori a partire dal 16 settembre su tutti i digital store, è un disco incentrato sulla bellezza e sulle difficoltà del viaggio verso l’introspezione.
La propensione alla ricerca di sé ha, certamente, una natura processuale che si snoda lungo un percorso la cui ipotesi di fondo ne conferisce senso e direzione. Vivere è un dinamico fluire di eventi, mutazioni interne ed esterne, crescente sviluppo consapevole: il susseguirsi di caos e rifacimento del proprio ordine comporta fasi alternate che si concedono il passo l’un l’altra in una vorticosa spirale che ci fortifica come singoli individui.
Nel corso della nostra intervista i fratelli Saibene ci hanno raccontato il proprio progetto, le gioie e gli ostacoli incappati lungo il cammino, ma soprattutto ci hanno fornito qualche gustosa anticipazione sul prossimo disco in uscita.
Le Tendenze fornisce una proposta musicale duttile e multiforme capace di rinnovarsi perennemente, evitando di rendere statica e stagnante la vostra musica. Come siete riusciti a connettere le vostre visioni e a trovare, nonostante le peripezie nel tempo avvincendatesi, il giusto equilibrio?
(DANIELE): «Con la scelta del nome Le Tendenze, abbiamo voluto mettere le cose in chiaro dal principio: è una sorta di provocazione, l’unica direzione, o tendenza, che seguiamo è il legame che ci unisce dall’infanzia e la voglia di raccontare ciò che viviamo attraverso le nostre canzoni. Sin dalla nostra formazione, visto il nostro rapporto di fratellanza, siamo stati consapevoli di poterci muovere con grande libertà e genuinità. L’incommensurabile fiducia reciproca, la capacità di comunicare fra noi in maniera del tutto naturale e di improvvisare estemporaneamente sono le competenze acquisite negli passati insieme a far musica e non.»
Nel tempo avete intrapreso una strada molto nitida che si disegna attraverso un legame con complessi musicali storici di matrice anglosassone cercando, nello stesso tempo, di attualizzarne le sonorità adeguandole, storicamente, a passaggi inevitabili avvenuti nella storia del rock, alle recenti interpretazioni di musica elettronica e ad un pop, basilarmente, mutato. Vi sentite, in qualche modo, dei “ricercatori”?
(FRANCESCO): «Il nostro è a tutti gli effetti un percorso di ricerca che si pone l’obiettivo di dar vita ad linguaggio coerente e, per noi, appagante. Esser parte integrante de Le Tendenze è occasione di esplorare sonorità differenti, ma che si amalgamino tra loro, utilizzando sia nuove tecniche sugli strumenti tradizionali che strumenti elettronici come tape, effetti e suoni campionati. La possibilità di variare istantaneamente il modo di suonare rende i nostri pezzi sempre vivi e frizzzanti! Oltre a questi aspetti per lo più sperimentali, è presente in noi un forte desiderio di mettersi a servizio dell’ascoltatore, cosicchè la nostra musica non sia una sperimentazione fine a sé stessa ma porti con sé un filo narrativo.»
A breve arriverà l’ultimo nato: l’album, stando alle indiscrezioni trapelate dai vostri profili social, si chiamerà “Inquinamento psicologico” e conterrà molte verità. Come ne avete approcciato la composizione e quale sarà la filosofia in esso contenuta?
(DANIELE): «In questo ultimo lavoro in studio de Le Tendenze, abbiamo deciso di inserire dei bagliori di dolcezza ed energia nella nostra musica, per rispecchiare la determinazione necessaria per imparare a conoscerci e a ri-conoscerci nelle diverse situazioni di vita. Metaforicamente ciascuno di noi è chiamato a fare i conti con le innumerevoli alterazioni del proprio ambiente vitale da parte di “elementi inquinanti”, i quali vanno a minare il nostro benessere interiore: fasi di passaggio e crescita, così come eventi dolorosi ci pongono dinanzi alla necessità di adattarci a nuove conformazioni, a nuovi riferimenti e a nuove interpretazioni della realtà che ci circonda.»
Cosa è cambiato in voi dai tempi del primo album de Le Tendenze ad oggi? Vi sentite cresciuti come musicisti e come persone?
(FRANCESCO): «Senza ombra di dubbio. Canzone dopo canzone, abbiamo avuto l’occasione di esibirci in molti festival e rassegne con una grande attenzione all’ascolto, mentre inizialmente le nostre performance avvenivano in piccoli contesti. Collaborando con nomi di spicco tra cui Adriano Viterbini, Cosmo e Rigo Righetti, abbiamo allargato i nostri orizzonti e la nostra curiosità: ciò ci ha consentito di liberare la nostra musica da schemi prefissati, di darle ampio spazio e respiro. Riteniamo che in un mondo in cui le canzoni vengono categorizzate ed etichettate, un artista abbiamo il dovere morale di andare al di là di qualsiasi barriera e curiosare, senza pregiudizi, tra tutte le manifestazioni dell’arte di cui si fa promotore.»
Vincenzo Nicoletti