Che l’Italia sia un museo en plein air, si sa; che sia il Paese con il più alto numero al mondo di bellezze riconosciute patrimonio dell’Unesco è facilmente verificabile; che sia una delle mete predilette da parte dei turisti è un dato statistico che parla da solo. Ed è proprio in seno all’inequiparabile patrimonio artistico e culturale del belpaese che nasce l’iniziativa del Governo e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo di eleggere ogni anno una città che faccia da portavoce a questo inestimabile patrimonio, donandole il titolo di “capitale italiana della cultura”. Quest’anno ad assurgere al suddetto ruolo è Parma, città dallo spirito allegro e socievole, con una forte tradizione artistica e culturale.
Fonte: comunediparma.it
L’iniziativa del Governo, pubblicata sul sito web del Ministero il 12 febbraio scorso, nasce sull’onda del processo di selezione della Capitale europea della cultura 2019 che aveva visto vincitrice Matera. Il bando indica espressamente che l’impulso a tradurre in iniziativa nazionale l’iniziativa europea nasce dal successo straordinario del processo di selezione della Capitale europea della cultura 2019. Da qui l’iniziativa di selezionare ogni anno la “capitale italiana della cultura” per sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura.
Si tratta quindi di un’idea di cultura che, nel caso europeo, coincide con la capacità di stimolare la vita dei cittadini comunitari e al tempo stesso le occasioni di interscambio tra artisti, professionisti e operatori culturali; nel panorama nazionale la cultura assume invece valore in quanto combustibile per le attività turistiche e commerciali. Un’ iniziativa, dunque, che non ha solo l’obiettivo di promuovere l’autentica bellezza del patrimonio artistico e culturale nazionale, ma anche di promuovere economicamente tale tradizione.
Ma arriviamo al punto: cosa rende la città di Parma, capitale della cultura 2020, meritevole di questo titolo? Aristocratica, ricca di preziose opere d’arte, Parma è famosa al mondo anche per i suoi personaggi di spicco, che hanno segnato definitivamente la sua tradizione artistica: tra i suoi più illustri figli ricordiamo Antelami, Verdi, Toscanini, Stendhal e Proust. Capoluogo di provincia dell’Emilia-Romagna, Parma si estende in quel tratto della Pianura Padana che conduce alle terre toscane e liguri. La sua storia ci parla di illustri signorie (dai Visconti, agli Este, agli Sforza, ai Farnese, ai Borboni) i cui fasti ancora oggi risplendono nei tantissimi capolavori artistici che costellano la città e i suoi dintorni. Parma può essere considerata una vera capitale europea dove cultura, eleganza e raffinatezza sono a portata di mano, insieme alla qualità del cibo che rientra nel suo essere punto focale della cosiddetta Food Valley. Anche l’architettura moderna a Parma ha un suo spazio: le opere di Renzo Piano, l’Auditorium Paganini e il Barilla Center, il meraviglioso Piazzale della Pace antistante la Pilotta, opera di Botta e la futura stazione di Bohigas sono solo alcuni degli esempi più celebri.
Ma Parma è soprattutto città della musica e del teatro. Questa passione, ben oltre il binomio Parma-Verdi, si manifesta nella varietà di proposte e nelle strutture ad essa dedicate: l’Auditorium Paganini, la Casa della Musica, la Casa natale e museo Arturo Toscanini, la Casa del suono e non ultimo il Teatro Regio, che voluto da Maria Luigia e inaugurato nel 1829 resta ancora oggi uno dei teatri più rinomati al mondo. Nella provincia infine vi sono numerosi castelli, eredità delle diverse signorie che tra Tre e Quattrocento si imposero a Parma: gli Scaligeri, i Visconti e alla fine gli Sforza. I più importanti sono: il Castello di Bardi, il Castello di Torrechiara, la Rocca di Fontanellato e la Reggia di Colorno.
Fonte: casadelsuono.it
In occasione della nomina annuale come “capitale della cultura”, Parma dà il via ad un’inaugurazione lunga tre giorni: sabato 11, domenica 12 e lunedì 13 gennaio. In programma l’11, People of Parma, una parata in giallo per le strade della città con tutta l’energia della cultura; il 12, al Teatro Regio, la cerimonia istituzionale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella; il 13 un affascinante Viaggio nella città d’oro. Nei tre giorni l’inaugurazione di tre mostre: Time Machine. Vedere e sperimentare il tempo; Noi, il Cibo, il nostro Pianeta: alimentiamo un futuro sostenibile e Parma è la Gazzetta. E ancora letteratura contemporanea con Stefania Auci e Gianrico Carofiglio; concerti e musica fiore all’occhiello della città.
Infine, durante la tre giorni, tre luoghi simbolo della città saranno animati da videomapping che il Comune dona alla città in tale occasione: piazza Garibaldi vedrà protagoniste “Le PAROLE della cultura”, mentre Piazza Duomo sarà accesa da “TEMPUS. Il tempo del lavoro” una proiezione multimediale sulla facciata della Cattedrale, entrambi prodotti da Kifitalia, Idea Factory e Cantiere Idea. L’ultimo giorno inaugurativo sarà dedicato al patrono della città, Sant’Ilario: per l’intera giornata i musei e i luoghi d’arte cittadini effettuano orari di apertura straordinari e agevolati. Con l’iniziativa Viaggio nella città d’oro. Parma narrata dai suoi protagonisti in dieci luoghi preziosi il pubblico sarà invitato a prendere parte a uno straordinario viaggio nel tempo arricchito da speciali narrazioni sulla storia della città, dall’antichità al Novecento.
Il programma Parma 2020, dunque, nasce per mettere a sistema le opportunità culturali di queste realtà, potenziandone la visibilità e gli strumenti. La cultura batte il tempo, essa sottolinea l’importanza di restituire all’azione artistica il suo ruolo di metronomo della vita della città per favorire l’abbattimento delle barriere storiche e sociali che complicano le forme di dialogo.
Mena Trotta