“Abbiamo fatto la rivoluzione”, così sul loro profilo Instagram i Maneskin hanno esordito appena dopo la vittoria del settantunesimo festival di Sanremo. Ed è proprio così, questa giovane band composta dal frontman Damiano David, il batterista Ethan Torchio, la bassista Victoria De Angelis è il chitarrista Thomas Raggi con il loro singolo “Zitti e Buoni”, sono riusciti a metter d’accordo tutti, pubblico e critica.
La giovane band romana è riuscita a portare sul palco dell’Ariston un pizzico di ribellione e tanta grinta che ha appassionato e avvicinato al festival una carrellata di pubblico giovane che finalmente si è sentito rappresentato. Il loro modo di esibirsi, il loro look trasgressivo e anticonformista con smalto nero alle unghie e trucco sugli occhi, è stato un vero e proprio shock per lo spettatore tradizionalista di Sanremo che si è ritrovato impreparato ad esibizioni come la loro e a quella di Achille Lauro, i quali al contempo hanno avuto la capacità di attrarre un pubblico giovane in cerca di novità e di qualcosa di diverso dalle solite esibizioni di cantanti in “giacca e cravatta”.
Certamente non si tratta di nulla di nuovo nella storia del rock; abiti stravaganti uniti a pettinatura e trucco sgargianti, sono stati elementi caratterizzanti di alcune delle più grandi icone della musica mondiale come David Bowie, Prince e Freddie Mercury; lo stesso Renato Zero, conosciuto anch’egli per i suoi look oltre che per la musica, si esibì a Sanremo ma non riuscì mai a vincerlo. Ed in questo sta la novità di questo ultimo festival, la vittoria dei Maneskin è anche la vittoria di quel fenomeno culturale iniziato nei primi anni 70 nei sobborghi londinesi e procreatosi nel tempo che però non era mai stato incoronato in un festival tradizionale come quello della canzone italiana.
Il gruppo si è formato nel 2016 decidendo di chiamarsi Maneskin, una parola danese che può essere tradotta come “chiaro di luna”. Nel 2017 fanno la loro apparizione ad X Factor, grazie al quale riescono a raggiungere notorietà, puntata dopo puntata, e a classificarsi secondi. Lo stesso anno firmano un contratto discografico con la Sony Music, pubblicando il loro primo album, “Chosen”.
La svolta vera e proprio avviene dopo la pubblicazione, nell’ottobre del 2018, del loro secondo lavoro “Il Ballo della vita”, i cui singoli “Torna a casa” e “Morirò da re” spopolano su tutte le radio e conquistano numerosi premi, arricchendo la notorietà dell’album fino a fargli ottenere la certificazione di doppio disco di platino. Un filo comune lega tutti i brani: la figura di Marlena diviene la Venere del gruppo, la personificazione della creatività, della libertà e soprattutto della vita, che si muove fra le note di tutto l’album i cui testi in inglese e in italiano si mescolano tra loro dando vita a una concezione di rock dove la lingua non fa da ostacolo, ma da protagonista.
Il 2021 si è aperto nel migliore dei modi, dunque, per i quattro ragazzi di Roma, la vittoria di Sanremo con il singolo “Zitti e Buoni” e la pubblicazione del singolo “Vent’ anni” avvenuta negli ultimi mesi dell’anno precedente, hanno fatto da apripista alla pubblicazione del loro ultimo lavoro discografico “Teatro d’ira – Vol. 1” in uscita il 19 marzo. L’album darà sicuramente vita ad un nuovo tour dopo il trionfo del primo, avvenuto sull’onda del successo del “Ballo della vita”. Le uniche date per il momento annunciate sono quelle del 14 e 15 dicembre a Roma (con la prima data già sold – out) e quelle del 18 e 19 dicembre a Milano (anche qui la prima data già sold-out)
Una carriera iniziata con il botto per questa giovane band, la cui soglia di età non supera i 22 anni, che non può far che sperare in un futuro raggiante, pieno di successi e con la prospettiva che la musica della nostra penisola venga conosciuta non solo per le solite canzoni “all’ italiana”, ma anche per la sua vena rock.
Francesca Meglio