E’ ormai noto a tutti che in alcune zone delle province di Napoli e Caserta si verifica da molti anni lo smaltimento illecito di rifiuti tossici poi bruciati in zone agricole e residenziali. In queste aree, tristemente denominate ”Terra dei Fuochi’‘, è stato osservato un forte aumento di ricoveri ospedalieri per patologie cronico-degenerative e tumorali.

Dai dati pubblicati di recente sul sito dell’Istituto Superiore della Sanità è emerso che i bambini nel primo anno di vita mostrano un eccesso di ricoveri del 51% per tutti i tumori e del 45% per la leucemia, mentre per quelli in età pediatrica (0-14) è stato registrato un eccesso del 42% per i tumori del sistema nervoso centrale.

La situazione si sta facendo preoccupante ed è per questo che l’amministrazione regionale campana ha deciso di attivarsi. La Regione in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale e l’Università Federico II ha deciso di effettuare degli studi attraverso dei test su 5000 persone e sarà avviata una campagna di reclutamento della popolazione da sottoporre allo screening.

Il progetto, chiamato ”Spes’‘ ( acronimo di esposizione della popolazione suscettibile), ha come obiettivo principale la valutazione degli effetti sulla salute umana delle differenti fonti di contaminazione (metalli pesanti, IPA, PCB, Diossine, ecc.) al fine di verificare eventuali differenze di rischio e/o di salute fra residenti nelle diverse aree territoriali campane.

I test saranno finanziati con i fondi europei 2014-2020. Ecco quanto affermato dal governatore Vincenzo De Luca a riguardo: ”Sarà un’operazione verità. Con la nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020 che presenteremo il 21 marzo, avremo 5 miliardi di risorse disponibili. E un miliardo è per la ricerca“.

Nel progetto saranno coinvolti oltre alla Federico II e all’Istituto Zooprofilattico di Napoli anche il Pascale, il Cnr di Pisa, Avellino e Faenza, l’università di Milano, l’Istituto Superiore di Sanità e il Comitato Interministeriale sulla Terra dei Fuochi. Dopo lo screening i cittadini a rischio saranno seguiti al Secondo Policlinico per ulteriori accertamenti.

Ecco una lista dei Comuni interessati:

  • Alto potenziale di rischio: Acerra, Afragola, Arzano, Boscoreale, Boscotrecase, Brusciano, Caivano, Calvizzano, Camposano, Carbonara di Nola, Casamarciano, Casandrino, Casavatore, Casoria, Castello di Cisterna, Cercola, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Crispano, Ercolano, Frattamaggiore, Frattaminore, Giugliano in Campania, Grumo Nevano, Liveri, Marano di Napoli, Mariglianella, Marigliano, Massa di Somma, Melito di Napoli, Napoli, Nola, Ottaviano, Palma Campania, Poggiomarino, Pollena Trocchia, Pomigliano d’Arco, Portici, Pozzuoli, Qualiano, Quarto, Roccarainola, San Gennaro Vesuviano, San Giorgio a Cremano, San Giuseppe Vesuviano, San Paolo Bel Sito, San Sebastiano al Vesuvio, San Vitaliano, Sant’Anastasia, Sant’Antimo, Saviano, Scisciano, Somma Vesuviana, Striano, Terzigno, Torre del Greco, Trecase, Tufino, Villaricca, Visciano e Volla per la provincia di Napoli; Aversa, Calvi Risorta, Cancello e Arnone, Capodrise, Capua, Carinaro, Carinola, Casagiove, Casal di Principe, Casaluce, Casapesenna, Casapulla, Caserta, Castelvolturno, Cesa, Curti, Falciano del Massico, Francolise, Frignano, Grazzanise, Gricignano d’Aversa, Lusciano, Macerata Campania, Maddaloni, Marcianise, Mondragone, Orta d’Atella, Parete, Pastorano, Pignataro Maggiore, Portico di Caserta, Recale, San Cipriano d’Aversa, San Felice a Cancello, San Marcellino, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada, San Prisco, San Tammaro, Sant’Arpino, Santa Maria Capua Vetere, Santa Maria la Fossa, Sparanise, Succivo, Teverola, Trentola Ducenta, Villa di Briano, Villa Literno e Vitulazio per la provincia di Caserta.
  • Medio potenziale di rischio: Montoro e Solofra nella provincia di Avellino; Castellammare di Stabia, Pompei, Sant’Antonio Abate, Santa Maria La Carità e Torre Annunziata nella provincia di Napoli; Angri, Calvanico, Castel San Giorgio, Fisciano, Mercato Sanseverino, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Roccapiemonte, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio, Sant’Egidio del Monte Albino, Sarno, Scafati e Siano nella provincia di Salerno.
  • Basso potenziale di rischio: Calabritto, Caposele e Senerchia ricadenti nella provincia di Avellino; Agropoli, Ascea, Buccino, Casal Velino, Castellabate, Castelnuovo di Conza, Centola, Colliano, Contursi Terme, Laureana Cilento, Laviano, Montecorice, Ogliastro Cilento, Oliveto Citra, Palomonte, Perdifumo, Pisciotta, Pollica, Ricigliano, San Gregorio Magno, San Mauro Cilento, San Mauro la Bruca, Santomenna, Serramezzana, Sicignano degli Alburni, Stella Cilento, Torchiara e Valva nella provincia di Salerno.

Per maggiori informazioni visitare il sito: http://www.campaniatrasparente.it/

Vincenzo Nicoletti

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