Acque limpide, la natura
Fonte: Napolike

Le acque marine della nostra quarantena sono acque migliori, incredibilmente limpide e cristalline. La natura, in questi giorni, si mostra nel pieno della sua bellezza.

L’essere umano da sempre cerca di addomesticare la natura a proprio favore, ma tutte le volte quest’ultima si ribella e dimostra di non avere alcun padrone a cui sottostare. L’uomo dovrebbe trarre insegnamento dal semplice fatto che tutte le volte che ha provato ad addomesticare la natura gli effetti sono stati controproducenti. Imperterrito, il genere umano pensa di trattare ciò che appartiene alla natura così come tratta gli animali domestici. Non è incredibile? E non solo, non è possibile. Perché la natura finisce sempre per riprendere ciò che è suo, così con le acque dei mari, dei fiumi che rompono gli argini che li contengono, e allo stesso modo con le foreste, i boschi. C’è un equilibrio che la natura rivendica a cui non possiamo negare ascolto.

Non è singolare che questa immensa tragedia causata dal noto virus Covid-19, che ci vede tutti reclusi nelle nostre case, veda invece sbocciare la natura? Lo abbiamo visto a Milano, dove scatti rubati ci mostrano lepri selvatiche popolare i parchi; e che dire invece della scomparsa delle macchie d’olio nei canali di Venezia? Video e foto girano sui social per testimoniare che oggi quelle stesse acque sono limpide, lo sguardo può attraversarle e scrutarle. Un evento da cui ripartire, checché ne dica il sindaco di Venezia, dichiarando che è normale, non avvengono più tanti spostamenti. C’è la necessità di sostituire le barche a motore, limitare l’inquinamento marino ma anche quello acustico, prospettare una mentalità green reale e fattibile che risponda alle esigenze della natura e dell’essere umano.

Più di un punto su tre delle coste italiane risulta inquinato o fortemente inquinato, è il dato che emerge dagli approfondimenti di Legambiente. In pole tra le coste più inquinate d’Italia troviamo purtroppo la regione Campania, la Sicilia e la Calabria: un Sud mortificato da sempre e con tantissimi divieti di balneazione, tutti spazi privati non solo ai cittadini ma all’intera vegetazione che ci vive. Qualcuno nemmeno ci crede, ma in Campania le acque di Castel Volturno risultano così cristalline da lasciare esterrefatti; questo fenomeno riguarda tutto il litorale flegreo, il Golfo di Napoli, nelle vicinanze di Nisida sono stati avvistati alcuni delfini, spettacolari sono anche le acque partenopee che circondano Castel dell’Ovo.


È bastato che l’economia del Paese si fermasse per dare finalmente una boccata di ossigeno alla nostra natura, la quale si mostra nel pieno della sua bellezza, la stessa da cui bisognerebbe ricominciare. Non è detto che la pandemia ci renda migliori, nemmeno peggiori, è un momento di incertezza per tutti, tranne che per la natura che segue il proprio percorso: c’è una sorta di ineluttabilità nelle proprie conquiste e sottili rivendicazioni, alla pari della morte umana. È tutto così naturale. Possiamo, per adesso, limitarci a osservare questi cambiamenti, magari accennando a possibili riflessioni, a come la nostra assenza abbia reso le acque pulite, limpide, a come in Cina l’inquinamento dell’aria sia calato vertiginosamente, a come il nostro pianeta abbia sommato tutti questi cambiamenti in una opportunità per noi esseri viventi.

Non basterà fare promesse di prospettiva, non basteranno annunci e slogan in favore di una mentalità green. Nemmeno basterà questa battuta di arresto economica e produttiva a invertire il circolo vizioso in cui siamo sia carnefici sia vittime. Bisognerà programmare nuovi investimenti, bisognerà creare o mettere a disposizione di tutti una tecnologia che non assoggetti la natura, ma la rispetti, bisognerà pensare a una economia verde all’altezza delle prossime sfide. I cambiamenti di questi giorni non sono destinati a risultare permanenti, è molto probabile che al nostro ritorno sul palco della vita di questa bellezza avremo solo ricordi, e da qui nuovi slogan, battaglie politiche, insomma la routine.

Fonte: InterNapoli.it

La sfida di oggi è una sfida naturale, benché alcuni sostengano la tesi del complotto, secondo cui il Covid-19 ha genesi artificiali. Di questa e di altre trasmissioni infettive siamo i responsabili, direttamente o indirettamente, soprattutto con gli incessanti e spregiudicati allevamenti intensivi. Secondo il biologo dell’evoluzione Rob Wallace nonostante tutto siamo fortunati, perché questo virus poteva dimostrarsi più letale. La decisione di non porre un limite al capitalismo ci porterà presto ad affrontare sfide ardue: oggi più che mai la lungimiranza ed il senso di responsabilità possono salvare il pianeta. Nel frattempo, ammiriamo le bellezze che ci sono state sottratte per troppo tempo e incentiviamo un processo di consapevolezza e futura partecipazione attiva affinché le nostre acque marine vengano degnamente rispettate.

Bruna Di Dio

Bruna Di Dio
Intraprendente, ostinata, curiosa professionale e fin troppo sensibile e attenta ad ogni particolare, motivo per cui cade spesso in paranoia. Raramente il suo terzo occhio commette errori. In continua crescita e trasformazione attraverso gli altri, ma con pochi ed essenziali punti fermi.

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