A Forlì Dante La visione dell'arte
Dante in mostra a Forlì. Fonte immagine: www.forlipedia.it

E quindi uscimmo a riveder le stelle”: il sommo poeta chiudeva così l’Inferno, la prima cantica del suo poema, e mai parole furono più adatte a descrivere l’intento fondamentale della mostra Dante, la visione dell’arte attiva ai Musei San Domenico di Forlì dal 30 aprile all’11 luglio 2021; l’esposizione si configura infatti come uno slancio verso la ripartenza italiana dopo un anno di inattività nel settore culturale dovuto alla pandemia globale.

La direzione generale della mostra è affidata a Eike Schmidt, Direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, ed a Gianfranco Brunelli, Direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Curatori della mostra sono invece il Professor Antonio Paolucci e il Professor Fernando Mazzocca, con la collaborazione di un prestigioso comitato scientifico. L’occasione per organizzare questa mostra è illustre: quest’anno, infatti, ricorre l’anniversario dei settecento anni dalla morte di Dante; un’ottima occasione, dunque, per celebrare il sommo poeta in qualità di personalità iconica e di massimo poeta europeo, la cui acribia da studioso e grande conoscitore della cultura del suo tempo ha certamente contribuito alla stesura e alla cesellatura dei versi della sua Commedia. Come sostenuto dallo stesso Eike Schmidt: “In questo periodo, è importante ritrovare in Dante non solo un simbolo di unità nazionale, ma anche un conforto spirituale e un riferimento culturale comune. La mostra sarà un’occasione per ripensare al padre della lingua italiana e offrirà materia per riflettere sull’importanza che l’opera dantesca – i suoi versi, i personaggi e gli eventi da lui narrati – riveste ancora nei nostri tempi”.

In Dante, la visione dell’arte l’attenzione è però rivolta all’aspetto figurativo del poema. La capacità evocativa dei suoi versi ha infatti contribuito a influenzare per lungo tempo l’immaginario collettivo, stimolando perciò il potenziale creativo di numerosi artisti nell’arco dei circa settecento anni che separano l’età dantesca da quella contemporanea. E l’intento della mostra di Forlì è proprio questo: raccogliere opere da diverse parti del mondo ed attribuibili ad artisti che hanno fatto la storia dell’arte italiana ed europea, e che possano contribuire a rappresentare per immagini quanto descritto dalle sublimi terzine dantesche. Tra i grandi nomi che figurano nell’esposizione Dante, la visione dell’arte sono sicuramente da annoverare quelli di Cimabue, Giotto, Michelangelo, Tintoretto o Canova, affiancati da autori che meno ci aspetteremmo, come Lucio Fontana o Pablo Picasso.

Non è casuale la scelta di Forlì per l’allestimento della mostra: la vita di Dante è profondamente legata all’Emilia Romagna, regione italiana che l’ha ospitato negli ultimi anni della sua vita, ed in particolare alle città di Ravenna e Forlì. Se infatti Ravenna è la città dove il poeta è morto e che conserva le sue spoglie, a Forlì Dante trova rifugio presso la famiglia degli Ordelaffi nel suo costante vagabondare tra una corte medievale e l’altra in cerca di riparo e protezione, durante gli anni dell’esilio. Inoltre, la scelta della città di Forlì di ospitare l’esposizione Dante. La visione dell’arte è da inquadrare in un progetto più ampio, sostenuto dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, di rilancio della città e del suo ruolo culturale sul piano nazionale, ancor più importante se si considera lo scenario di pandemia globale all’interno del quale è inscritta.

La città di Forlì invita dunque gli appassionati e i curiosi a celebrare la riapertura dei musei in Italia e l’opera del nostro più grande poeta, Dante, in totale sicurezza: la mostra è infatti organizzata nel rispetto delle vigenti norme contro la diffusione del contagio da COVID-19, dunque con la consapevolezza della necessità di salvaguardare il diritto alla salute di chi la frequenta. Al contempo, però, è forte la volontà di contribuire a diffondere la cultura e la bellezza in un’epoca in cui si sente ancor più forte l’esigenza di evasione dalla mesta realtà che ci circonda.

Per ulteriori informazioni consultare il sito https://www.mostradante.it/

Giulia Imbimbo

Giulia Imbimbo
Nata a Napoli a ridosso del nuovo millennio, sono una studentessa di Lettere Moderne, divoratrice di album e libri. Credo nella capacità della cultura umanistica e dell'espressione artistica di rifondare i valori della società contemporanea.

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