LAURA iMAI mESSINA le vite nascoste dei colori

Laura Imai Messina ha incantato i suoi lettori con l’uscita del suo ultimo libro “Le vite nascoste dei colori”, edito da Einaudi e disponibile nelle librerie italiane dall’8 Giugno. Questo racconto celebra, come i suoi precedenti, la cultura nipponica evidenziandone le sfumature acquisite durante i tempi pandemici. L’amore per il Giappone è stata la leva che ha portato Laura a trasferirsi a Tokyo dall’Italia all’età di ventitré anni ed è oggi il flusso che inonda appassionatamente i suoi libri e la sua vita. Dopo l’uscita del suo bestseller “Quel che affidiamo al vento” nel 2020, Laura Imai Messina ha coinvolto la sua audience nel mondo tanto da far sì che questo libro venisse tradotto in 20 paesi e, mentre in gran parte di questi la traduzione è ancora in corso, in Italia il lettori possono gustare “Le vite nascoste dei colori“. L’autrice sta in questi giorni girando tra le librerie italiane per presentare questo intenso racconto, figlio di un tempo introspettivo e di riflessione. Già dal titolo del libro emerge, infatti, il desiderio dell’autrice di dare vita a degli elementi fin troppo contemplati in maniera semplicemente oggettiva, ma mai conosciuti a fondo: i colori.

In un intervista per Wired.it Laura Imai Messina racconta di come la cultura giapponese le abbia permesso di scoprire il volto più nascosto delle cose e dei colori tra queste. La protagonista di “Le vite nascoste dei colori” è Mio una ragazza capace di comprendere il significato e di conoscere il nome di ogni colore, richiamandone l’accostamento con gli elementi che appartengono alla natura. La sua conoscenza viene da antiche reminiscenze della cultura giapponese che riporta i nomi dei più svariati colori e la loro storia, tanto da evidenziare che nelle civiltà giapponesi più antiche esistessero dei colori proibiti, usufruibili soltanto dagli aristocratici. Quest’arte spettacolare Mio ha avuto modo di apprenderla nelle sartorie dove si confezionavano abiti di ogni genere, dai colori e dalle sfumature più sottili e originali. La sua passione illuminante si contraddice alla oscurità nera della vita di Aoi, sopraffatto dal suo lavoro che si incentra sull’accompagnare chi muore e sull’assistere chi resta in vita. Le strade dei due ragazzi, così apparentemente opposte, si incontrano, nel racconto di Laura Imai Messina, non casualmente, raccogliendosi in un amore che sembra poter superare qualsiasi ostacolo, ma non è tutto oro quello che luccica.

Gli straordinari doni dei due ragazzi sono così importanti ma allo stesso tempo così difficili da gestire, tanto che i due protagonisti tengono segrete queste sfumature del loro essere fino al momento del loro incontro, quando si sveleranno intense le loro dimensioni intime. I destini incrociati di due anime affini, che si lasciano travolgere da una storia già segnata, a loro insaputa, da una cultura caratterizzata da un’innovazione contrapposta ad una lunga stringente tradizione. In “Le vite nascoste dei colori” Laura Imai Messina racconta, attraverso le storie di Mio e Aoi, la bellezza del Giappone vissuto quotidianamente nelle sue sottili tradizioni affiancate da una cultura secolare, che porta con sé la bellezza dei colori. La protagonista Mio è una portatrice fedele di quella tradizione sartoriale nipponica, costellata da kimono da sposa decorati con le più svariate sfumature di colori, disegnate con i fili intrecciati della passione della sua famiglia. Di questo poetico patrimonio si appassiona quotidianamente l’autrice e, grazie alla possibilità offertale dalla pandemia per riflettere sulla terra delle contraddizioni, le rende omaggio celebrandola nelle nascoste esistenze dei colori.

Proprio queste esistenze costellano questo come i suoi altri libri, tanto che all’interno di questo ultimo racconto troviamo i personaggi di alcuni racconti precedenti fare capolino nella storia intensa dei due innamorati. Questo per ricordare le loro figure mostrando che il loro ruolo non termina con la fine della storia narrata in un libro. Nel suo futuro Laura Imai Messina vede ancora i personaggi che hanno costellato la sua carriera letteraria ricomparire, farsi strada nelle storie future affiancandosi ai nuovi protagonisti, nell’intento di riproporre l’ossimoro della cultura nipponica. Le meraviglie di questa civiltà sono lo sfondo evidente della storia d’amore in “Le vite nascoste dei colori“, nonché la trama intessuta delle vicende narrate dall’autrice ed è proprio in questa trama che si nascondono i fili di una tradizione che sfonda il futuro imperversando tra i grattacieli della capitale. Lì dove l’autrice ha costruito la sua vita, dove ha avuto modo di guardarsi attorno durante la pandemia e di narrare le sue appassionanti storie, cresce incontrastata la passione di Mio, che protegge il suo dono con tutta la forza che possiede. Una forza, che caratterizza anche Laura Imai Messina, capace di contrastare il pregiudizio, «di far sviluppare verso le cose che si amano un senso di protezione» come afferma l’autrice nel libro e di favorire una resistenza al modo comune in cui queste cose vengono intese da tutti.

L’invito che Laura in “Le vite nascoste dei colori” rivolge ai suoi lettori è quello di proteggere i propri doni, quelle sfumature che rendono ciascuno unico, “diverso” perché come lei stessa afferma «non esiste qualcosa che sia “normale”», quel qualcosa che ci renda tutti uguali. Ognuno è a sé imperfettamente perfetto e nella sua diversità racchiude il suo volto più prezioso. Con la gioia che la contraddistingue Laura celebra questo esortando tutti a tener conto che «bisogna perdere l’equilibrio per veder bene le cose» e si può perdere benissimo l’equilibrio immergendosi in questa storia.

Francesca Scola

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