In una Napoli che sta vivendo uno dei suoi periodi più belli, estremamente turistica, colorata di azzurro per la storica conquista dello scudetto, una Napoli che sogna e fa sognare e che, secondo il Time, è una delle migliori mete al mondo per il 2023, non manca chi desidera scoprirne ogni sfumatura e lato. Ad esempio, la sua veste letteraria. Tra gli innumerevoli e celebri scritti che parlano e tratteggiano la città partenopea, eccone cinque libri su Napoli che ne rappresentano al meglio luci e ombre.
- “Napoli magica” di Vittorio del Tufo
In questo libro l’autore ci porta tra le strade, le storie e le leggende di Napoli. Un libro perfetto per chi vuole conoscere nel dettaglio la storia di una città misteriosa, che nasconde magia in ogni palazzo, in ogni onda del mare, in ogni scoglio, in ogni antenato. Un libro perfetto da leggere tutto d’un fiato, nonostante le quasi 400 pagine, perché sa attirare il lettore curioso, desideroso di nuove storie. È un viaggio vertiginoso nella Napoli del mito e della leggenda, impossibile da perdere. La grande cultura di Vittorio del Tufo ci guida in questo viaggio accompagnandoci per mano.
2. Il numero di The passenger dedicato a Napoli
La celebre rivista internazionale, che raccoglie inchieste, reportage, narrazioni di vita contemporanea, ha dedicato un numero anche alla Napoli di cui parliamo. Il numero è stato pubblicato nel 2021, mosso dalla curiosità verso la città, ma soprattutto mosso dal voler mostrare la scenografia di film e serie tv sempre più numerosi. Ci viene raccontata, però, una Napoli vera e non idealizzata. Vera, nel bene e nel male. Qui si parla anche di una Napoli calcistica, con un velo di malinconia, verso quello scudetto che non arrivava mai, percepita dai napoletani che hanno un cuore a forma di pallone. Ma oggi, finalmente, quel desiderio ha trovato realizzazione!
3. Storia del Napoli di Gigi di Fiore
È esattamente questo il momento giusto per leggerlo. Nei giorni di festa per la vittoria dello scudetto del Napoli, questo è il libro adatto per conoscere la storia della squadra nata nel 1926, le avventure, le gioie, i dolori, la vittoria degli scudetti del 1987 e del 1990. Il sottotitolo di questo libro è “Una squadra, una città, una fede”; un sottotitolo che racchiude l’amore di un popolo nei confronti di una squadra; una squadra che però va oltre il calcio, perché nel nome del Napoli tutti i cittadini sono uniti da questa passione. Il terzo scudetto è un sogno che si avvera, come ha affermato anche Marek Hamsik, ex calciatore della squadra partenopea, dopo che gli è stato chiesto cosa pensasse riguardo la possibilità della vittoria.
4. “Il mare non bagna Napoli” di Anna Maria Ortese
Questo, di sicuro, non è un libro semplice, tant’è che quando Ortese lo pubblicò non fu compresa, anzi venne emarginata. Che paradosso! In una città che non conosce marginalizzazione, esclusione, l’autrice soffrì questa condizione. Il suo libro è, però, talmente vero e rappresentativo di un’altra realtà di Napoli che non lo si può tenere lontano da un attento lettore. Serve attenzione, sì, e anche coraggio. È un libro che parla di una Napoli del dopoguerra, povera, distrutta, spaesata, lontana dalla visione che ne abbiamo oggi, eppure una tappa che è stata attraversata. L’autrice racconta di una Napoli non diversa da lei, quasi nevrotica. Vi è un connubio, o forse una confusione, di ciò che è interno ed esterno, ed è la stessa autrice a raccontarlo: “Erano molto veri il dolore e il male di Napoli, uscita in pezzi dalla guerra. Ma Napoli era città sterminata, godeva anche d’infinite risorse nella sua grazia naturale, nel suo vivere pieno di radici. Io, invece, mancavo di radici, o stavo per perdere le ultime, e attribuii alla bellissima città questo spaesamento che era soprattutto mio”. Fu giudicato un libro contro Napoli, ma chiaramente non lo è; per questo ne consigliamo la lettura, per scoprire anche il volto scuro di Napoli, quello della sofferenza.
5. “Napolitudine” di Luciano de Crescenzo e Alessandro Siani
Concludiamo con questo libro perché ha nel titolo il sentimento più provato dai turisti e dai napoletani nel salutare Napoli. La Napolitudine è quella che in portoghese si chiama Saudage, sentimento affine alla nostalgia per qualcosa che si è perso ma che vive nel ricordo. I napoletani, i turisti, chiunque passi per la città partenopea ne soffre al momento di allontanarsi dal golfo di Napoli, infatti è una parola composta da Napoli e solitudine: da qui la nostalgia del calore partenopeo. A parlarci di questa “smania e turnà”, oltre le bellissime canzoni sul tema come “Munasterio e Santa Chiara” di Roberto Murolo, è proprio questo libro. Sono autori così diversi tra loro, De Crescenzo e Siani, e invece, proprio la differenza che si percepisce delle 4 mani può aiutarci a comprendere questo sentimento e a viverlo.
Annamaria Biancardi