#ioleggoperché è un progetto nato nel 2016 su iniziativa dall’Associazione Italiana Editori – in collaborazione con il Miur – per riavvicinare i giovanissimi alla lettura. Come? Semplice: rifornendo le biblioteche scolastiche di libri. I soggetti coinvolti sono appunto le scuole, le librerie aderenti (tra le altre Feltrinelli, Mondadori e Giunti) e i singoli donatori. Alla fine della raccolta gli Editori promotori contribuiscono donando un numero di libri pari alla donazione nazionale complessiva, fino a un massimo di 100.000 volumi (anche se questo limite è stato superato nell’ultima edizione).
Abbiamo intervistato il Presidente dell’AIE, Ricardo Franco Levi, per fare il punto su obiettivi raggiunti e obiettivi futuri dell’iniziativa.
Siamo ormai giunti alla quarta edizione di #ioleggoperché, com’è nata l’idea del progetto?
«#ioleggoperché è una grande mobilitazione sociale promossa da AIE per la creazione e il potenziamento delle biblioteche scolastiche in tutta Italia. Il progetto punta a formare nuovi lettori, consolidando l’abitudine alla lettura nella quotidianità dei ragazzi e in soli tre anni ha portato oltre 650mila libri nelle scuole italiane. Vogliamo trasformare la lettura fin dai primi anni in un’attività coinvolgente e positiva che possa appassionare i bambini perché siano cittadini consapevoli e critici.»
Molti volti noti si sono prestati come testimonial per il progetto – tra questi la simpaticissima Luciana Littizzetto, riconfermata ambasciatrice di #ioleggoperché anche per il 2019. Che tipo di supporto ha ricevuto l’iniziativa presso le istituzioni e l’opinione pubblica? Che risonanza sui media?
«Oltre a Luciana Littizzetto abbiamo la conferma anche di Rudy Zerbi come ambassador del progetto, entrambi ci seguono dall’edizione 2018 con passione e nuovi nomi si affiancheranno presto. #ioleggoperché ha sempre trovato il sostegno e il supporto delle istituzioni che ci seguono fin dall’inizio. Lo stesso vale per l’opinione pubblica, coinvolta anche grazie ai tanti media partner e supporter che ci aiutano nel diffondere l’iniziativa. Largo spazio è sempre stato dato sia alla campagna in sé sia ai risultati concreti e misurabili che sono stati ottenuti per le biblioteche scolastiche.»
Qual è stato l’impatto di #ioleggoperché a livello aggregato su scuole e mercato editoriale? Quali i numeri complessivi dell’iniziativa?
«L’edizione 2018 ha coinvolto 2.130 librerie che hanno accolto i cittadini interessati ad acquistare un libro per donarlo a una delle biblioteche delle oltre 9mila scuole gemellate, un numero più che raddoppiato (+63%) rispetto all’edizione 2017. Sono stati raccolti e donati dai cittadini alle scuole più di 195mila volumi (+76% delle donazioni rispetto al 2017). A questi si sono aggiunti altri 127mila libri donati dagli editori che hanno partecipato e da AIE (+27% di libri rispetto a quelli annunciati). #ioleggoperché in soli tre anni ha portato fino ad ora oltre 650mila libri nelle scuole italiane. Per l’edizione 2019 ci aspettiamo risultati ancora più travolgenti.»
A livello territoriale il successo del progetto in termini di scuole e librerie aderenti è stato omogeneo o ci sono state zone o regioni particolarmente virtuose?
«A conclusione di ogni edizione abbiamo segnalato le regioni che hanno ricevuto più donazioni. Per esempio nel 2018 sono state Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Il contributo editori – che viene distribuito equamente tra tutte le scuole dello stesso grado che ne fanno richiesta – permette di riequilibrare le donazioni e dare un aiuto in più anche alle scuole che hanno avuto meno donazioni.»
I numeri parlano di un’esperienza di successo. Quali sono gli obiettivi – intangibili – che l’iniziativa ha permesso di raggiungere sugli studenti in termini didattici, culturali e interrelazionali?
«Ogni iniziativa spontanea messa in atto da una scuola dimostra l’efficacia di questa campagna. Da quest’anno il sito ioleggoperche.it raccoglie le attività avviate dalle scuole con i libri del progetto grazie al loro contributo attivo ed è un osservatorio unico e privilegiato della lettura tra i banchi.»
Cosa deve fare un donatore per contribuire alla raccolta? E una scuola per aderire?
«Le scuole possono iscriversi – c’è tempo fino a settembre per partecipare – e gemellarsi con le librerie per ricevere tutte le donazioni che arriveranno attraverso i cittadini. Dal 19 al 27 ottobre i donatori acquisteranno uno o più libri in una delle librerie con cui si è gemellata la scuola in modo da far arrivare il titolo direttamente nella libreria scolastica.
Inoltre le scuole possono anche partecipare al concorso #ioleggoperché, e organizzare insieme alle librerie, durante i nove giorni di campagna in ottobre, un evento o un’attività in libreria per promuovere l’iniziativa e incentivare le donazioni.»
In una società ipertecnologica come la nostra, qual è il valore aggiunto che i libri apportano ai giovani che hanno la ‘pazienza’ ed il ‘coraggio’ di accostarsi al mondo della lettura, così lontano dal rumore e dall’iper accessibilità dei social?
«I libri danno la possibilità di aprire un universo unico che solo il lettore può scoprire. Grazie a un libro non ci sono limiti per viaggiare con la fantasia. L’ispirazione che grazie ai libri arriva nei film e nelle serie tv dimostra la forza e la consistenza del racconto attraverso le pagine.»
Vi siete posti dei nuovi obiettivi per l’edizione 2019?
«La lettura è un piacere universale. Vogliamo coinvolgere sempre più scuole e cittadini per donare ancora più libri in tutta Italia.»
Antonella Di Lucia
Grazie per questa intervista chiara e completa su un progetto tanto importante per la diffusione della lettura nelle scuole italiane su spinta dell’Associazione Italiana Editori. La formula dell’intervista rende più vicino a noi il messaggio e fa crescere la voglia di essere protagonisti. Cui impegneremo nella campagna di ottobre donando un libro a una scuola, o di più! Buone letture estive a tutti