“The man” è il titolo dell’ultimo singolo di Taylor Swift. Esso fa parte del disco “Lover” e tratta di un vero e proprio inno al femminismo in cui la cantante, trasformandosi in un uomo, si scaglia contro i pregiudizi e gli stereotipi tipici della società statunitense odierna.
“The man” non è altro che la rappresentazione del suo alter ego attraverso cui la cantante immagina il mondo come se fosse un uomo. Non dovrebbe faticare il doppio per ricevere successi e meriti, né essere accusata di riuscirci utilizzando abiti succinti o vie traverse. “The man” può tutto; trascorrere la sua vita in lussi e dissolutezze, perdersi tra donne ed ostentare soldi con cui crede di poter comprare i sentimenti. Ma ad un certo punto, quando sembra essere ormai troppo tardi, decide di cambiare vita, di sposarsi ed avere figli. Così si mette al suo fianco una “Barbie” rifatta credendo di sopperire a tutte le mancanze che un uomo di un’età avanzata può avere, dopo aver trascorso tutta la sua vita tra strip, locali e svariate futilità. Gli sembrava di avere tutto, ed invece, mentre passeggia al parco, vedendo una bambina giocare, si accorge di avere nulla.
The Man: Come verrebbe giudicata se fosse Taylor quell’uomo?
La società statunitense l’avrebbe sicuramente criticata perché in quanto donna, non può certamente condurre una vita piena di simili frivolezze. La parità dei sessi, dunque, è meramente fittizia e lo si evince anche dalle continue lotte che le donne devono fare ancora oggi per far valere i propri diritti a lavoro, nella politica e nella società. La diatriba sul “sesso debole” è antica quanto il mondo. Nella storia tante donne hanno combattuto per far valere la propria voce, ma il più delle volte, a loro è costato caro. Il prezzo della lotta per l’emancipazione femminile è stato pagato con la morte. La nostra civiltà ha avuto donne che hanno cambiato il mondo, ma purtroppo non sempre hanno avuto lo spazio che meritavano. Ma le donne non si arrendono, lo spazio se lo conquistano da sole, come ha fatto Taylor utilizzando la musica per scagliarsi contro gli uomini più potenti, tra cui anche Leonardo DiCaprio, ritraendolo a Saint-Tropez mentre vive beato tra le donne. Al tempo stesso, però, il modello che la Swift propone, non è quello di un’eroina che lotta per un ideale comune, ma è quello di una donna in carriera che vuole emergere per il suo individualismo, non per un ideale collettivo come hanno fatto le nostre antenate nel passato. Ma in una società come la nostra, dove i modelli rivoluzionari vanno via via scomparendo, quello di cui abbiamo bisogno è riproporre gli antichi valori della collettività come uguaglianza, rispetto e solidarietà tra i generi. Gli strumenti per farlo sono tanti, a partire dalla famiglia per arrivare alla scuola.
La società ha il dovere di educare i bambini di oggi, che poi saranno i giovani del domani, a non usare la violenza nei confronti di chi è più debole, a non abusare, stuprare o opprimere gli altri, tra cui le vittime preferite sono proprio le donne. Tutto questo potrà realizzarsi solo quando concretamente capiremo che la donna è danno sì, ma è grazie a lei che abbiamo la vita.
Come afferma Samantha Power: “La violenza contro le donne non è culturale, è criminale. La parità dei diritti non si ottiene solo parlando, è qualcosa per cui dobbiamo combattere.”
Filomena Corvino