«L’eco che fa rumore» è il motto dell’EcoFest, il primo festival ecologico nato a Napoli e promosso da Città Metropolitana, Comune di Napoli e Direzione regionale Musei della Campania all’interno del progetto Napoli città della Musica. Si terrà in due location speciali: Castel Sant’Elmo e la Certosa di San Martino il 21 e 22 giugno.
Il progetto dell’EcoFest nasce «per lanciare un messaggio forte e chiaro: impegniamoci concretamente, facciamo la nostra parte. […] Iniziamo da qui, da Napoli, una città che ama e che va amata: prendiamocene cura, dimostriamo che è possibile fare intrattenimento in maniera sostenibile, dimostriamo che è possibile espandere una eco, che parta della musica e arrivi a chi di quella musica si nutre ogni giorno». Si susseguiranno per i due giorni di festival workshop, incontri, dibattiti, film e, ovviamente, musica dal vivo.
Il 21 gli eventi si concentreranno sulla musica, cinema con il film “Yaya e Lennie – The Walking Liberty” e spettacoli. Nella Sala Sirena dei Castel dell’Ovo ci sarà un seminario, coordinato dal Prof. Lello Savonardo del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II e da Luigi Gallo per ICAR – CNR nell’ambito del progetto REMIAM, con la presenza della ricercatrice e artista Francesca Fariello, dove presenteranno il canto della “Sirena digitale“: si tratta di un progetto multimediale di un prototipo oleografico – quindi un ologramma 3D – dalle sembianze della sirena Parthenope che canta classici della canzone napoletana in diverse lingue. Lo scopo è quello di valorizzare e promuovere il patrimonio culturale, artistico e musicale partenopeo. La sera invece il concerto di apertura avrà luogo nella Piazza d’Armi di Castel Sant’Elmo e vedrà come protagonista Malika Ayane accompagnata dall’Orchestra ritmica sinfonica del Conservatorio San Pietro a Majella composta da sedici elementi.
Nella giornata del 22 giugno il focus sarà sul tema dell’ecologia dove le discussioni spazieranno dalle buone pratiche ecologiche fino alle pratiche innovative di gestione di un grande evento: nel refettorio della Certosa di San Martino si parlerà di eco sostenibilità, successivamente si darà il via alla settima edizione del Digital Music Forum dove, insieme agli esponenti nazionali dell’industria musicale, verranno approfondite le tematiche green e delle “best practice” da applicare alla filiera della musica dello spettacolo dal vivo. Ci sarà poi un intervento del musicista Marco Messina su “Musica e cultura tra ecosostenibilità e greenwashing”.
«L’allontanamento dalle proprie abitudini, l’impossibilità concreta di essere protagonisti della propria vita e delle proprie scelte, ha risvegliato, in particolar modo nelle nuove generazioni, il bisogno di fare qualcosa per il proprio futuro, ora e a partire dai propri territori. Non sarà una rivoluzione, ma un primo passo per fare la differenza… E adesso tocca a voi!». Questo è l’auspicio dell’EcoFest: continuare la rivoluzione sulla scia di quella che è già in atto e migliorare quei settori e territori lasciati indietro causa anche il periodo pandemico.
L’EcoFest è strettamente collegato a Napoli città della Musica, un progetto a lungo termine del Comune di Napoli che punta a valorizzare la città, la cultura, le tradizioni e la storia partenopea attraverso le attività musicali. Il delegato del Comune di Napoli per l’audiovisivo e l’industria musicale Ferdinando Tozzi spiega «da anni questa città è protagonista del sistema della musica per la sua creatività, ma ora va fatto un salto di qualità. Dobbiamo creare un sistema per valorizzare questi fermenti e trasformarli in business e impresa. Perché cultura e impresa sono due segmenti che devono andare di pari passo.» È proprio da questo progetto che prende vita il primo ufficio musica del Comune di Napoli istituito a Palazzo Cavalcanti. Con questo progetto si punta a trasformare la creatività in economia, sviluppare un turismo musicale e formare nuovi professionisti per il settore musicale.
Gaia Russo