Earth Hour 2021: un’ora di buio contro il cambiamento climatico

Earth Hour 2021: un'ora di buio contro il cambiamento climatico
Immagine originale: pexels.com

“Speak Up For Nature”. No, non è il nome di una nuova rubrica in lingua inglese, ma lo slogan scelto per promuovere il più grande evento globale a sfondo ambientalista patrocinato dal WWF, l’Earth Hour.

Giunta alla sua 13esima edizione, l’Ora della Terra si rinnova per adeguarsi alle normative anti-Covid, ma resta uguale nella sua missione fondante: salvaguardare il pianeta attraverso un gesto semplice e alla portata di tutti come quello di spegnere le luci per un’ora. Non eventi coordinati nelle piazze di tutto il mondo dunque, ma manifestazioni virtuali per non dimenticare che –  anche in questo periodo di emergenza sanitaria e pandemica – una delle minacce più gravi per il nostro pianeta continua a essere rappresentata dal cambiamento climatico.

Ecco perché il WWF ci invita a spegnere le luci dei nostri appartamenti per accendere, simbolicamente, i riflettori sulla necessità di un impegno attivo per contrastare gli effetti nefasti del cambiamento climatico. Il risparmio energetico, che produce come conseguenza minori emissioni di anidride carbonica, è un risultato a cui tutti possono contribuire ed è per questo che l’Earth Hour si rivolge indistintamente a ogni singolo cittadino come pure a imprese e istituzioni. Prendere parte all’iniziativa è semplice. Non occorre far altro che spegnere l’interruttore e restare al buio per un’intera ora. Il giorno scelto dal WWF per questa mobilitazione di portata globale è sabato 27 marzo. In questa data, dalle 20:30 alle 21:30, luci di monumenti e luoghi simbolo, insegne di aziende e attività site nei Paesi che hanno aderito all’iniziativa verranno spente contemporaneamente e lo stesso potrà accadere all’interno di ogni singola abitazione.

Da Parigi a Tel Aviv, passando per Pechino e Nuova Delhi, l’Earth Hour non ha confini. Ed è così che dovrebbero essere tutte le iniziative e le politiche pensate per contrastare il cambiamento climatico. Infatti, solo quando l’impegno collettivo smetterà di essere una delle soluzioni possibili al problema e diventerà un imperativo imprescindibile sarà realmente possibile offrire al mondo un futuro diverso. Un futuro fatto di sostenibilità.

Come si legge sulla pagina dedicata all’Ora della Terra, siamo la prima generazione ad avere un’idea chiara dell’impatto dei cambiamenti climatici, ma siamo anche l’ultima in grado di agire per salvare il pianeta. Certo, spegnere le luci per una sola ora all’anno non può bastare a fare la differenza ed è per questo che il WWF ha deciso di condividere con i suoi follower (e non solo) una piccola challenge basata sul rispetto quotidiano di buone pratiche, pensate per ridurre le emissioni di CO2 e salvaguardare l’ambiente. Mobilità green, abbigliamento a basso impatto ambientale, alimentazione sostenibile, riduzione dell’uso della plastica e tutela della biodiversità cittadina: da lunedì 22 marzo a venerdì 26, in tanti si sono cimentati in almeno una di queste attività. E per chi non ne sapeva nulla, non c’è da preoccuparsi perché la sfida continua. Sui canali web e social – dove si potrà seguire la “ola di buio” dei monumenti e luoghi simbolo utilizzando gli hashtag #EarthHour e #Connect2Earth – ma anche nella vita concreta di tutti i giorni. Quella in cui impegno e responsabilità non sono più delegati ad altri, ma coltivati da ognuno di noi perché è solo in questo modo che può fiorire la speranza.

La speranza di poter uscire, come scriveva il Sommo Poeta, “a riveder le stelle”. Non solo nel senso di poter tornare presto e ovunque a guardare il cielo notturno che senza inquinamento luminoso tornerebbe a essere costellato di luci. Ma soprattutto nel senso di uscire da un periodo troppo lungo fatto di sfruttamento cieco e scellerato, per inaugurarne uno fondato sul rispetto del pianeta e di tutti i suoi abitanti.

Virgilia De Cicco

Ecofemminista. Autocritica, tanto. Autoironica, di più. Mi piace leggere, ma non ho un genere preferito. Spazio dall'etichetta dello Svelto a Murakami, passando per S.J. Gould. Mi sto appassionando all'ecologia politica e, a quanto pare, alla scrittura. Non ho un buon senso dell'orientamento, ma mi piace pensare che "se impari la strada a memoria di certo non trovi granché. Se invece smarrisci la rotta il mondo è lì tutto per te".

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