Da anni ormai, il quinto mese dell’anno costituisce per il capoluogo partenopeo un periodo consacrato alla scoperta delle storie, dei personaggi e delle bellezze culturali e naturali della città: è “il Maggio dei monumenti”. L’attuale situazione epidemiologica ci costringe a rinunciare, per quest’anno, alle passeggiate tra gli odori e le strade di Napoli, pertanto possiamo cogliere l’occasione per compiere un viaggio immaginario attraverso le edizioni degli anni passati e fissare qualche appuntamento per i tempi migliori che verranno.
Il “Maggio dei monumenti” che oggi si offre alla nostra memoria è la XXI Edizione realizzatasi dal 23 aprile al 2 giugno del 2015 e dal nome: “O core ‘e Napule. Cori, cuori e colori di Napoli”. È l’anno in cui l’Italia, e soprattutto Napoli, perdono un grande cantautore della lingua e della città napoletana: Pino Daniele, cui è dedicato il “Maggio dei monumenti”.
Napoli è probabilmente la città più difficile della quale fornire una definizione, eppure la si può cantare grazie alla magistrale combinazione di note e parole da parte del musicista napoletano Pino Daniele e alla sua“Napule è”. È dal 1977, infatti, che i napoletani cantano orgogliosamente i versi di una canzone destinata ad essere un inno per i natali di Napoli e un modo di entrare nel cuore di quella enigmatica città per chi ha le proprie origini in altri luoghi. Il “Maggio dei monumenti” del 2015 raccoglie i celebri versi musicali della canzone, “Napule è mille culure (…) Napule è na’ cammenata”, e ne fa lo spunto per gli itinerari proposti ai visitatori. Per ognuno dei cinque week-end del “Maggio dei monumenti”, infatti, è stato associato un colore rappresentativo di una parte artistica e cultura della città.
L’introduzione al “Maggio dei monumenti” di Napoli del 2015 prende avvio, già sul finire di aprile, con un prologo incentrato sull’illustre poeta Giacomo Leopardi e il suo felice legame con la città partenopea per inaugurare l’apertura al pubblico e il restauro della tomba del poeta, sita nel bellissimo giardino di Piedigrotta. Dall’alto del parco Vergiliano, intellettuali e amanti della poesia leopardiana scendono tra le piazze, le chiese e i vicoli di Napoli per riunirsi a fruire dei versi del poeta in diversi appuntamenti. Primo fra tutti la lectio del prof. Antonio Gargano incentrata sul dialogo di Francesco De Sanctis “Shopenhauer e Leopardi” presso l’Istituto italiano degli Studi filosofici di Palazzo Serra di Cassano. Da quel momento in poi si alternano diversi percorsi, incontri, letture e convegni: dai vicoli che tagliano il Corso alla chiesa di Santa Teresa degli Scalzi al Cimitero delle Fontanelle, dalla Chiesa del “Diavolo di Mergellina” a Palazzo Venezia.
La prima settimana del “Maggio dei monumenti” del 2015 si colora di rosso. Dal sangue di Giordano Bruno e San Gennaro alla lava del vulcano, passando per la rossa passione di intrighi e leggende, la settimana si articola in una serie di avventure tra i luoghi evocativi di quei rossi e prende avvio con l’apertura straordinaria del “Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche” presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II per scoprire gli splendidi reperti del “Real Museo Mineralogico”. Seguono visite guidate per rivivere le atmosfere, gli ambienti e le curiosità del mestiere più antico del mondo nella zona dei Quartieri Spagnoli e diversi itinerari ispirati al rosso. Tra di essi la scoperta di chiese, palazzi storici e nobiliari dal caratteristico colore rosso pompeiano lungo Costantinopoli, la via della Muse, a cura dell’Associazione “ViviQuartiere”.
La seconda settimana del “Maggio dei monumenti” si ispira alla combinazione del bianco col nero come i tasti del pianoforte, a rappresentare la musica. Una serie di appuntamenti accompagnati dalle note della musica di ogni tipo si offre ai fruitori nei luoghi più belli della città: i castelli, il Conservatorio, le strade e le piazze del Centro Antico, Pietrarsa, San Severino e Sossio, San Gregorio Armeno eccetera. Se dalla musica ci si sposta al presepe, a quei “mori” che compaiono tra muschio e piccoli arnesi, si rivelano le tracce africane nel tessuto urbano e istituzionale di Napoli. Per seguire queste tracce viene progettato un percorso guidato sulle evidenze africane a Napoli come la statua del Nilo e il trono etiopico di Palazzo Reale dove risiedeva un gruppo di mercanti alessandrini. Sotto la guida di Andrea Manzo, docente di Antichità nubiane presso l’Orientale, i visitatori si muovono da Palazzo Corigliano al Palazzo Reale, per giunger infine al Palazzo Dumesnil a scoprire la collezione della “Società Africana d’Italia”.
Il terzo colore che fa da sfondo alla terza settimana del “Maggio dei monumenti” di Napoli è il blu: colore del cielo e del mare. Dagli sguardi più vicini al cielo da Castel Sant’Elmo alle passeggiate sul primaverile lungomare napoletano, i visitatori possono godere delle tinte marine e cerulee per fare infine un “bagno” nella “Stazione Zoologica Anton Dohrn” e visitarne l’acquario e la sala degli affreschi.
Il quarto colore del “Maggio dei monumenti” è il giallo: colore del tufo dei palazzi di Napoli e dell’oro dei suoi tesori. Per questo l’associazione “ViviQuartiere”organizza“La via del tufo…da porta San Gennaro al Cimitero della Fontanelle”: visite guidate intese alla scoperta dei tufi che caratterizzano Palazzo dello Spagnuolo, Palazzo San Felice, la Basilica di Santa Maria della Sanità e la suggestiva cava delle capuzzelle.
Quinto e ultimo colore del “Maggio dei monumenti” napoletano è il verde che richiama il colore dei parchi, dei giardini nascosti e dei chiostri. Dall’isola di Nisida ai giardini del Museo Nazionale di Pietrarsa, dal parco Vergiliano e Pausilypon ai chiostri SS. Marcellino e Festo o Santa Chiara, passando per il complesso dei SS. Severino e Sossio, le associazioni culturali (Locus Iste “Luoghi e Memoria”, Tournarrà, Mnèsicle ecc) si prestano ad accompagnare i curiosi per la città di Napoli
Dopo aver illuminato cittadini e visitatori da mattina a sera, Napoli chiude il suo “Maggio dei monumenti” del 2015 ma non chiude le sue porte a chi vuole abbronzarsi tutto l’anno alla luce dei magnifici colori partenopei. Con quale colore è il prossimo appuntamento?
Alessio Arvonio